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Pescara, 24/11/2024
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19/11/2017
Il Centro
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Comune di Teramo, è un flop la proposta delle dimissioni di 17 consiglieri. Pomante per far cadere Brucchi "prenota" il notaio mercoledì ma al momento lo seguono solo in tre. I fedelissimi di Brucchi: «Iniziativa provocatoria, se non avranno i numeri dovranno dimettersi loro» |
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TERAMO L'appuntamento con il notaio è fissato per mercoledì prossimo alle 16 ma probabilmente non basterà per assestare la spallata decisiva alla traballante amministrazione comunale guidata da Maurizio Brucchi. A prenotare l'incontro con Giovanni Battista Bracone, il professionista chiamato ad autenticare le firme dei consiglieri che vorranno presentare le dimissioni per riportare il Comune alle urne, è stato Gianluca Pomante. L'ex sfidante di Brucchi nelle elezioni del 2014 ha invitato per mail a presentarsi nello studio del notaio tutti i rappresentanti di maggioranza e opposizione che, per rendere efficace l'iniziativa, dovrebbero presentarsi almeno in 16 oltre lui. Le dimissioni di 17 consiglieri, infatti, farebbero automaticamente decadere sindaco e amministrazione. Per Pomante non esiste altra soluzione per chiudere la partita in tempi rapidi con Brucchi. «La mozione di sfiducia è una strada percorribile ma sbagliata dal punto di vista strategico», spiega, «i tempi di convocazione del consiglio consentiranno al sindaco di accampare ulteriori giustificazioni per il mancato raggiungimento dei risultati promessi e per i propri errori, permetteranno ai partiti di intervenire sui singoli consiglieri e sui gruppi per indurli a rientrare in maggioranza, consentiranno ai portatori di voti di mettere in campo ogni risorsa per cercare di comporre, ancora una volta, una crisi che sarà solo posticipata e che aggraverà ulteriormente la situazione cittadina». Meglio un taglio netto, anche se doloroso, che si otterrebbe con le dimissioni in blocco.L'iniziativa, però, finora non ha raccolto grandi consensi nelle file dell'opposizione e nonostante la disponibilità di Fabio Berardini dei 5 Stelle e dei due consiglieri di "Al centro per Teramo" non sembra in grado di arrivare al risultato voluto dal suo promotore. Ieri il Pd, dopo una riunione, ha confermato la propria linea: va portata in consiglio una mozione di sfiducia a Brucchi. Da verificare resta la posizione di "Futuro in". I sei consiglieri della civica che fa capo a Paolo Gatti aspetteranno le mosse dei colleghi dell'opposizione: solo se aderiranno tutti alla proposta di Pomante anche loro si presenteranno dal notaio.L'invito alle dimissioni arrivato da Pomante è definito «indisponente» dai gruppi rimasti fedeli al sindaco, che continuano a definirsi maggioranza anche se di fatto rappresentano solo dieci consiglieri. «Il ruolo di leader che l'ex candidato sindaco, sonoramente bocciato dai cittadini, non ha ricoperto né in consiglio comunale né nelle commissioni, attese le ripetute seppur giustificate assenze», affermano, «appare assolutamente provocatorio nei confronti della maggioranza che, nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori teramani, ha sempre garantito appoggio e sostegno a Brucchi». Forza Italia, Alternativa popolare, "Insieme per Te" e "Teramo soprattutto" sottolineano inoltre che Pomante per coerenza dovrebbe dimettersi anche nel caso in cui la sua iniziativa non raggiungesse lo scopo. «Lo stesso invito sarà rivolto», concludono i fedelissimi di Brucchi, «a tutti coloro che senza successo aderiranno alla proposta, siano essi consiglieri di opposizione che fuoriusciti dalla maggioranza».
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