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Data: 22/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sfiducia, l'opposizione: «Non andiamo dal notaio». I Cinque stelle invece con Pomante Fibrillazioni anche nella maggioranza

Crisi di maggioranza: sei consiglieri di opposizione chiedono la convocazione di un Consiglio comunale straordinario senza gettone di presenza in cui tutti i gruppi politici potranno esplicitare chiaramente la loro posizione, con documenti politici o altre mozioni. E' questa la proposta lanciata dai componenti del gruppo Insieme Possiamo, Gianguido D'Alberto, Francesca Di Timoteo, Ilaria De Sanctis, Maria Rita Santone e Antonio Filipponi (Teramo Cambia) insieme alla consigliera di Teramo 3.0 Maria Cristina Marroni per superare l'impasse politica. Se, infatti, dovesse emergere la volontà della maggioranza dei consiglieri di porre fine alla consiliatura, i consiglieri si presenteranno contestualmente davanti al segretario comunale per rassegnare le dimissioni e quindi far decadere la Giunta con lo scioglimento del Consiglio. «Un'operazione, peraltro, tutta istituzionale e a costo zero. Anche se non giuridicamente vincolante, si tratterebbe di una forma di sfiducia molto più forte perché resa di fronte ai cittadini in un confronto dove nessuno potrà tirarsi indietro, con la chiarezza e la trasparenza delle posizioni e delle responsabilità», sottolinea il capogruppo di Insieme Possiamo D'Alberto. I sei, insieme ai consiglieri del Pd, non saranno presenti oggi dal notaio, per dare seguito alla proposta del consigliere di Abruzzo Civico Gianluca Pomante, che ha fissato l'appuntamento per oggi pomeriggio. «Pur apprezzando l'iniziativa del consigliere Pomante tesa a superare la stagnazione politico-amministrativa frutto della fallimentare amministrazione targata Brucchi, Gatti e sodali, dopo oltre dieci anni e mezzo di disastroso modello Teramo, crediamo che l'assunzione di responsabilità e la chiarezza delle posizioni siano un passaggio determinante per porre le basi di una vera liberazione non solo dal Sindaco ma da tutto il sistema di potere che ha occupato la nostra città in questi anni», scrivono in una nota i sei consiglieri. Secondo loro, la fine di un'amministrazione comunale deve essere sempre un fatto politico e non tecnico, una questione di sostanza e non solo di forma. Diversa la posizione di Fabio Berardini (Movimento Cinque Stelle) che oggi sarà dal notaio insieme a Pomante e invita anche gli altri consiglieri a farlo. «È necessario agire afferma Berardini -.E' assurdo, infatti, continuare a chiedere la convocazione di ulteriori Consigli comunali, come è stato fatto dai gruppi che fanno capo a Gianguido D'Alberto e Antonio Filipponi. Ai cittadini, infatti, non importa nulla di come verrà posta la parola fine a questa disastrosa gestione di centro destra. Ai cittadini importa solamente il risultato».
IL SASSO LANCIATO
Il sasso lanciato da Pomante ha comunque creato fibrillazioni nell'opposizione: fino a ieri sera, infatti, si sono susseguiti gli incontri politici e gli scambi di opinioni, perché, di fatto, anche se sulla carta la proposta sarebbe destinata a fallire per mancanza di firme, tutti i gruppi che si oppongono all'attuale amministrazione stanno di fatto aspettando le mosse degli altri e c'è chi, anche nel Pd, pensa che oggi potrebbero esserci delle sorprese.

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