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Data: 22/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il porto vuole la frutta dai Balcani

Un appuntamento importante per la città di Ortona quello che si terrà sabato prossimo a Civitavecchia quando sarà firmata l'intesa tra l'Authority di Civitavecchia e quella di Ancona per favorire il traffico delle merci e dei passeggeri tra Barcellona e i Balcani. L'accordo, che verrà siglato durante la Conferenza internazionale sul Ruolo dei porti del Mediterraneo nel futuro dei corridoi europei di trasporto, mira ai far arrivare le merci e i passeggeri provenienti dalla penisola iberica direttamente ai Balcani e al corridoio che dalla Croazia conduce fino a Budapest. Il tutto utilizzando il trasporto via terra e via mare che porterà benefici in termini di tempi e costi, ma soprattutto di impatto ambientale. In quest'ottica verrà valorizzata la trasversalità sia verso Ancona che verso Ortona. Un accordo che vede da anni profondo sostenitore l'ortonese Antonio Nervegna, esperto di logistica e portualità, pioniere del collegamento tra i due mari.
CORRIDOIO TEN-T
«Tutto è partito - spiega Nervegna - da un primo accordo di massima avvenuto in primavera in un convegno da me presieduto e tenutosi in Confindustria alla presenza di Rodolfo Giampieri, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale ad Ancona, e di Francesco di Majo, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro settentrionale, con sede a Civitavecchia. In quell'occasione ipotizzammo proprio l'accordo che verrà siglato nella giornata di sabato. Noi proponiamo un nuovo corridoio Ten-t che prende vita da Barcellona con una biforcazione che arriva fino a Civitavecchia da qui via terra arriva fino all'Abruzzo e a Ortona e dal porto poi fino a Ploce. Un corridoio che si basa sull'intermodalità. Un'occasione unica perchè lungo i corridoi Ten-t le città fanno molti investimenti. Il mar mediterraneo sta acquisendo un nuovo ruolo e in questo contesto Ortona deve essere pronta a essere protagonista».
PREME L'AGROALIMENTARE
L'ipotesi del nuovo corridoio ha già attirato l'attenzione di investitori come il centro agroalimentare di Roma: «Attraverso il centro agroalimentare che mi ha contattato di recente - aggiunge Nervegna - potremmo fare di Ortona il porto di Roma sull'Adriatico. Anche questa è un' importante occasione per la nostra economia perché il centro agroalimentare è in grado di sviluppare un volume di affari annuo di circa 2 miliardi di euro». Su tutti questi progetti pende però la spada di Damocle del dragaggio opera di approfondimento dei fondali indispensabile per arrivare a concretizzare le occasioni: «Il draggaggio è fondamentale anche per aprire il porto ai traffici croceristici, volano per l'economia. Al di là del versante giudiziario per cui dovremo aspettare la primavera - precisa Nervegna - mi preme sottolineare che la questione dei fanghi è senza fondamento. Il porto di Ortona non è un bacino chimico, i fanghi che saranno depositati in mare sono di categoria A2, quindi assolutamente puliti, saranno posti a 10 chilometri dai punti sensibili e a conferma di ciò sottolineo che le leggi italiane sono le più rigorose d'Europa per quanto riguarda il trattamento dei fanghi possiamo stare tranquilli».

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