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Pescara, 24/11/2024
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Data: 22/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Su Dibba cala il gelo dei vertici M5S: macché staffetta, ha fatto la sua scelta

ROMA Indifferenza. Trasuda dagli ipertesti del blog di Beppe Grillo che non ha concesso la ribalta all'invettivista Alessandro Di Battista. E se Dibba non ha trovato ospitalità sul blog un motivo c'è. La sua scelta non è stata proprio accolta con gioia. E se gli attivisti nelle tonnellate di commenti che stanno lasciando provano a mettere una pezza ipotizzando una staffetta e offrendo a Dibba di fare il candidato premier per acclamazione dopo l'aspettativa dal Movimento, il mood dei vertici va in tutt'altra direzione: «Ma quale staffetta, il nostro momento è ora, come fa a non capirlo?». Dibba però ora ha altre aspirazioni. Soffia un vento gelido dalle parti di Genova ma soprattutto da Milano dove c'è la prima, piccola casa editrice, l'Adagio di Casaleggio che pubblicò lo sconosciuto Di Battista. Tra i senatori, la coppia più influente è Paola Taverna e Nicola Morra, non arriva una parola. Nemmeno da Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, i fedelissimi di Di Maio. Lui, il candidato premier ha confezionato un messaggio istituzionale infilzando il Dibba con la medaglietta di Primo attivista d'Italia. Si vedrà se il medagliato intenderà utilizzare l'onorificenza e dettare la linea politica dell'attivista fuori dal Parlamento, proprio come nella Prima Repubblica dove la leadership era esercitata fuori dal palazzo, nelle segreterie, leggi «viaggi all'estero». Il titolo del libro in uscita poi è tutto un programma e lascia intendere una presa di distanza dal M5S ai limiti dello snobismo salottiero. Meglio liberi. Già, ma libero da cosa e da chi, si chiedono i colleghi? Insomma, c'è delusione per la perdita di un compagno di viaggio che ormai si sente una star. «Dibba? It's the new Veltroni», dice un portavoce.
IL SILENZIO
Tutti esponenti M5S silenti, s'intende, perché nessuno vuole oscurare l'ennesimo quarto d'ora di celebrità. Una volta,Grillo diede il nome a questo fenomeno, all'ubriacatura mediatica. Era il 31 ottobre 2012. Si rivolgeva al portavoce che voleva andare in tv, disse che lo share aumentava perché era «tutto merito tuo, trattato e esibito come un trofeo» ma così facendo «contemporaneamente diminuiva il consenso per il Movimento a cui appartieni o dici di appartenere». Disse che quell'ansia di visibilità era come il punto G, e per sanzionare questa condotta espulse una consigliera comunale bolognese: Federica Salsi. È anche per questo che il blog e i canali ufficiali del M5S hanno deciso di non diffondere il video di Di Battista e di non commentarlo. La testa è da un'altra parte, sul programma elettorale, la squadra di governo, il rebus delle ricandidature (chi vince le parlamentarie va nel collegio uninominale o nel listino?). Perciò ieri, il day after Dibba show, i vertici della comunicazione hanno scelto di trasmettere un altro modello. È il sorriso di Iolanda Nanni, una combattiva consigliera lombarda.

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