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Pescara, 24/11/2024
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Data: 23/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Le aree interne e il dissolvimento della rete ferroviaria»

Le aree interne abruzzesi, e la Marsica in particolare, sono alquanto penalizzate rispetto al resto del Paese a causa di un dissolvimento della rete ferroviaria. Tempo addietro, grazie alle rotaie, si era in grado di raggiungere il Tirreno e l'Adriatico in tempi decenti e con puntualità. Era il secolo scorso. Oggi, nel terzo millennio, è meglio non cimentarsi con i treni. Se in treno per raggiungere Roma da Avezzano occorrono più di 2 ore per 90 km, il Purgatorio è assicurato. Ogni tanto ritorna la polemica Treno Veloce, no meglio Nuovi Treni, no meglio Meno Fermate per ridurre i tempi. Alla fine, però, resta solo la polemica. I dirigenti di RFI e Trenitalia aumentano, ma le corse diminuiscono. Per inciso tutti hanno ragione: chi vuole treni veloci e chi vuole le fermate per i pendolari. Nessuno si ricorda, però, delle favolose promesse di treni musicali (Jazz, Swing ...). Nessuno fa cenno ai treni soppressi, come quello che da Pescara partiva alle 18.46 per Roma, appena l'anno scorso e che ora parte alle 17.15, ultimo treno per il ritorno ad Avezzano (dopo questo, da Pescara solo treni che terminano la corsa a Sulmona). La mattina, poi, da Avezzano per Pescara, dopo le ore 7.13 bisogna aspettare le 13.55 con cambio a Sulmona. E gli abbonamenti dei pendolari? Qui siamo campioni nella crescita dei costi e riduzione dei servizi. E` tempo di invertire la rotta o si finisce come la Nazionale e l'Agenzia del Farmaco.

Giovanni Ceglie Segretario Pd di Avezzano

Dialogo con il direttore. Risponde Piero Anchino

Il tema dell'affidabilità della rete ferroviaria, soprattutto in alcune zone dell'Abruzzo, è di grande attualità e, spesso, genera comprensibili malumori. I casi limite di cui parla lei, signor Ceglie, sono tristi fotografie di un paese molto arretrato, mi verrebbe da dire da Terzo mondo. Bisogna rendere i servizi più efficienti. Come? Con maggiore competenza da parte di chi amministra la cosa pubblica e direi un uso più intelligente delle risorse a disposizione. E' finita l'era del piangersi addosso, adesso si deve agire. E facciamolo avendo in testa un obiettivo ben preciso: migliorare le condizioni di vita dei cittadini.

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