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Data: 23/11/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
La sfida di Brucchi: «Tutti in Consiglio»

Non è andata in porto, come previsto, l'operazione proposta dal consigliere di minoranza Gianluca Pomante, che ieri pomeriggio si è presentato nello studio del notaio Giovanni Battista Bracone. Insieme a lui solo altri 6 consiglieri: I gattiani Maurizio Salvi e Giovanni Battista Quintiliani, i civici Angelo Puglia e Guido Campana, il pentastellato Fabio Berardini e il consigliere del Pd Alberto Melarangelo. Pomante, già ieri mattina, aveva fatto sapere di aver accolto con favore la proposta del Pd di rinviare la firma dal notaio alla prossima settimana, e aveva comunque convocato la riunione per stabilire insieme agli altri gruppi una data alternativa. Il consigliere però si è indispettito per l'assenza del commissario cittadino del Pd, Sandro Mariani e per le dichiarazioni di altri esponenti del Pd e ha deciso di annullare l'appuntamento dal notaio, sfidando tutti i consiglieri a rassegnare le dimissioni davanti al segretario comunale, al termine del Consiglio comunale straordinario , che, nel frattempo, è stato convocato dal sindaco Maurizio Brucchi per lunedì pomeriggio. «Ora in Consiglio vi ci porto io!», scrive il primo cittadino con tanto di punto esclamativo. «In tale sede ho iniziato la mia bellissima e straordinaria avventura da «indaco ed è nella stessa sede, per rispetto dei cittadini e del Consiglio Comunale tutto, che evidentemente essa deve concludersi. I tatticismi non mi interessano. Io il coraggio di confrontarmi ce l'ho, altri lo devono ancora dimostrare», aggiunge Brucchi. C'è però da specificare che non sarà in quella sede che Brucchi potrà essere sfiduciato, almeno non lunedì, perché l'argomento non è all'ordine del giorno e ci sono già consiglieri, come Puglia e Campana, che annuncia di non voler essere presenti, mentre i gattiani saranno in aula per replicare duramente a Brucchi. Ancor più duro è stato lo sfogo del sindaco su Facebook, dove ha lanciato dure accuse.

«PUGNALATO ALLE SPALLE» «C'è chi mi pugnala alle spalle perché non ha il coraggio di farlo guardandomi negli occhi. Perché per far questo ci vogliono gli attributi che non tutti hanno. Ed allora prego accomodatevi pure, le spalle sono grosse, fate pure il compitino che vi è stato assegnato. La dignità di essere un eletto dal popolo lasciatela a casa». E ancora: «Nella vita si può decidere se essere uomini o caporali. E voi avete deciso di essere caporali. Sappiate che io resto al mio posto, fino alla fine». Il Pd, che si è riunito ieri pomeriggio, per bocca dell'ex candidata a sindaco Manola Di Pasquale ha reso nota la sua posizione. «Il partito ha raggiunto una linea unitaria - spiega - ed è quella delle dimissioni dei consiglieri, subito dopo il Consiglio di lunedì, per porre fine a questa amministrazione: il sindaco non ha più i numeri per andare avanti e dovrebbe essere lui stesso a dimettersi».

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