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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
La rabbia dei negozianti: stop ai lavori in via Muzii. Diffida al Comune per far ritirare la delibera, cantiere dalla prossima settimana. Un'esercente: «Così creano il deserto davanti ai negozi. Ci tagliano le gambe». Tre milioni di euro per i nuovi percorsi i progetti del comune

PESCARA Sperano di bloccare tutto. Di far revocare la delibera che istituisce la pista ciclabile in via Muzii e, quindi, di bloccare i lavori, che dovrebbero cominciare a metà della prossima settimana. Sono sul piede di guerra i cittadini e i commercianti promotori di una diffida al Comune che è stata presentata ieri, proprio mentre l'assessore al Traffico Stefano Civitarese Matteucci annunciava che l'intervento sta per prendere il via e che la pista non interesserà solo il tratto di via Muzii fino all'incrocio con via Regina Margherita ma anche quello fino al mare. I commercianti, in particolare, sono molto preoccupati perché ritengono che il percorso per le due ruote «taglierà le gambe ai nostri negozi», che sono tutti storici, come dice con preoccupazione e rabbia Roberta Mancini, titolare da 40 anni di un negozio di intimo abbigliamento. «Prima o poi qui davanti ci sarà il deserto», aggiunge la donna facendo notare le conseguenze negative per le attività della zona, a partire dalla eliminazione dei posti auto. «Chi va in bici in genere non fa la spesa, e chi viene da fuori città non usa la bici. Poi, chi va sulle due ruote corre, e questo è un elemento di pericoloso per i pedoni. Da aggiungere che si parla della soppressione della fermata del bus, che sarebbe un elemento negativo», dice sempre Mancini, «e pare certa l'eliminazione del carico e scarico, con conseguenze negative per noi. Mi chiedo perché non si cerchino soluzioni alternative per chi usa la bicicletta, e non sono poi molti. E vorrei anche sapere perché non si provvede a risolvere alcuni problemi di via Muzii come la mancanza di illuminazione pubblica e la potatura degli alberi».Nella diffida a sindaco, assessore al Traffico, dirigente e giunta comunale, inviata anche a prefetto, questore, carabinieri, Asl e Procura, si chiede la «revoca immediata della delibera istitutiva della pista ciclabile entro il termine di 15 giorni» e si annuncia che se il Comune non provvederà in tal senso, si farà ricorso alle autorità giudiziarie e amministrative. Il documento elenca i «gravi pericoli e gli insopportabili disagi» legati alla nascita di un tratto riservato alle sole bici. I pedoni, per i promotori della diffida, sarebbero a rischio, vicino alla pista ciclabile, mentre per i negozi il rischio è di «chiusura o trasferimento», essendoci delle difficoltà di accesso da parte della clientela, soprattutto per le famiglie e per chi consegna e ritira merce di peso rilevante. «A rischio anche i residenti o chi deve accedere alla zona quotidianamente», visto che non sarebbe più la «minima possibilità di parcheggio». Tutti elementi che farebbero emergere «con chiarezza» l'esigenza di tornare indietro, fermare tutto, visti i «pericoli per gli utenti e per la collettività di residenti e commercianti». Oltre a questi aspetti si parla anche del danno erariale derivante dalla «dilapidazione» di denaro pubblico per l'esecuzione dei lavori.Per il Comune, così annunciava ieri mattina Civitarese, è tutto pronto per avviare il cantiere. L'impresa metterà la segnaletica lunedì e dopo 48 ore sarà possibile iniziare i lavori (durata prevista 90 giorni) che non comporteranno la chiusura della strada: resterà a doppio senso, e solo se necessario sarà istituito il senso unico alternato temporaneo. Il cantiere interesserà prima in tratto dalla strada parco fino a via Regina Margherita e poi il tratto da via Regina Margherita fino al mare ma in questa seconda porzione la pista sarà realizzata sul marciapiedi e sarà monodirezionale. La pista sarà protetta da un cordolo di 50 centimetri. Gli attraversamenti saranno regolarizzati e dotati di scivoli a norma.Novità in vista anche per la pista di via Regina Margherita dove sarà posizionato un cordolo in gomma per separare la zona per le due ruote dalla strada.


Tre milioni di euro per i nuovi percorsi i progetti del comune

PESCARA I fondi ci sono, almeno per avviare una serie di progetti: 750 mila euro nel Piano triennale delle opere pubbliche, un milione dal programma periferie e un milione e mezzo dai fondi Por Fesr. Sono le risorse che il Comune ha a disposizione per le piste ciclabili. Le somme destinate alla pista di via Muzii sono pari a 250mila euro, altri 250mila serviranno per il quadrilatero direzionale tra i due ponti, poi è prevista la realizzazione di un cordolo lungo la pista di via Regina Margherita. E, ancora, si dovrà connettere la rete esistente ad alcuni edifici culturali, tra cui l'Aurum con la riserva dannunziana, e andranno realizzati percorsi per le bici nelle periferie. In programma anche la sistemazione del tracciato lungo la strada parco, da mettere in sicurezza e adeguare sul fronte dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Di progetti da mettere in campo ce ne sono diversi, e li spiega l'assessore Stefano Matteucci Civitarese, pronto a confrontarsi «con tutti» per difendere le sue tesi, a partire dalla Confcommercio, che negli ultimi giorni ha contestato l'intervento in via Muzii. L'intenzione, dice, è di «mettere in rete tutte le piste esistenti, per raddoppiarle in pochi anni e migliorare la qualità della vita e della mobilità». Nessun dubbio sul fatto che gli effetti saranno benefici anche per i commercianti come raccontano le esperienze studiate in diverse località fuori dall'Italia, da Copenaghen a Bristol, dalla Francia a Berna fino al Belgio: «Dove ci sono le bici cresce l'economia e aumenta l'appetibilità degli esercizi di vicinato. E i commercianti spesso sottostimano il numero dei clienti in bici e sovrastimano il numero delle auto».

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