PESCARA Adesso c’è l’intesa tra le autorità portuali di Civitavecchia e Ancona che affida all’Abruzzo una funzione strategica nel cuore del Mediterraneo: il collegamento tra i due mari, il Tirreno e l’Adriatico, attraverso le infrastrutture autostradali e gli scali marittimi di Ortona e Civitavecchia. Ma anche tra Est e Ovest, la vecchia e la nuova Europa, dove si ripropone con contenuti ricchi di attualità la via della seta, quell’antico reticolo di comunicazioni, lungo 8.000 chilometri, attraverso il quale si consumavano gli scambi commerciali tra l’impero romano e quello cinese. «Occasione storica», commentava ieri il delegato ai trasporti della Regione, Camillo D’Alessandro, nel suo intervento al convegno di Civitavecchia dove le due autorità di bacino hanno praticamente sancito il patto tra i due mari. Si parte, «dopo una riflessione che si è costruita nel tempo» ha ricordato D’Alessandro. Già, perché nell’ambito della riorganizzazione delle Autorità portuali, l’Abruzzo era finito sotto il mantello del Medio Adriatico, con sede ad Ancona e non di Civitavecchia, come aveva chiesto. Il ministro Del Rio aveva però lasciato una porta aperta: la possibilità di successive intese tra autorità, che adesso consentirà all’Abruzzo di legarsi a un vecchio sogno inseguito da anni. L’Europa applaude, e ieri lo ha fatto nella sessione sulla trasportistica di Civitavecchia con il vice presidente del Parlamento europeo, Davide Sassoli: «La direttrice Est-Ovest è fondamentale, una grande infrastruttura nella piattaforma del Mediterraneo. Masu strade, ferrovie e aeroporti bisogna fare uno sforzo molto grande e molto utile per il nostro Paese». Il tema delle infrastrutture e della logistica, dunque, sul quale D’Alessandro ha riassunto gli sforzi fatti dalla Regione: i 54milioni di euro inseriti nel Masterplan per rendere competitivi i fondali del porto di Ortona e assicurare i collegamenti ferroviaria e viari con lo scalo marittimo. A questo, si aggiungono gli investimenti delle Ferrovie sulla tratta Pescara- Roma.