PESCARA«Adesso mi aspetto una mobilitazione degli organi ausiliari dei consigli comunali». Luciano D'Alfonso ha concluso con questa sorta di appello alle amministrazioni comunali, ieri mattina, il vertice convocato per parlare del progetto di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore per la nascita di una nuova città. Il presidente della Regione ha chiesto ai tre primi cittadini di cominciare a impegnarsi nell'avviare una discussione all'interno delle loro amministrazioni per arrivare, nei tempi previsti, all'unificazione dei Comuni.Alla riunione in Regione, presieduta da D'Alfonso, erano presenti, tra gli altri, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, il consigliere della presidenza della giunta regionale Moreno Di Pietrantonio, i tre sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore, Marco Alessandrini, Francesco Maragno e Luciano Di Lorito, il presidente della Provincia Antonio Di Marco, il professore ordinario di Diritto costituzionale all'università di Teramo Romano Orrù. E poi i vice sindaci, presidenti dei consigli comunali e delle commissioni Statuto e Bilancio dei tre Comuni.L'incontro è cominciato, dopo una breve premessa del presidente della Regione, con l'intervento dei sindaci. In particolare, quelli di Montesilvano e Spoltore hanno ribadito le loro perplessità sui tempi troppo stretti per arrivare all'unificazione dei tre Comuni entro gennaio 2019 e il mancato coinvolgimento, almeno fino ad oggi, degli amministratori in questo procedimento complesso e mai tentato prima in Italia.«Dal dato delle urne non si può prescindere», ha messo in chiaro Maragno, «ma siamo in grado di fondere tre Comuni che hanno storie e tradizioni diverse? Io nutro delle perplessità. Òggi ribadisco che con questa tempistica non sono in grado di assolvere alla proposta». Ancora più critico il sindaco di Spoltore. «Non voglio passare per guastatore», ha affermato Di Lorito, «la tempistica prevista non è fattibile. E poi come si può fare una scelta del genere senza aver ascoltato prima i sindaci? Se questo è l'inizio, non lascia ben sperare per il futuro».Diversa la posizione del sindaco di Pescara. «C'è un dato referendario chiaro su cui ci dobbiamo concentrare», ha osservato Alessandrini, «ora dobbiamo metterci in marcia su questa rotta». Ha espresso preoccupazione, invece, il presidente del consiglio comunale di Montesilvano Umberto Di Pasquale. «Con la fusione dei tre Comuni», ha fatto presente, «i cittadini di Montesilvano pagheranno più tasse o meno tasse? Il centro di Pescara si sta impoverendo, questa fusione porterà ad un impoverimento anche degli altri due Comuni? Credo che i consigli comunali vadano tenuti nella giusta considerazione».«Le perplessità maggiori sono sulla tempistica», ha avvertito il presidente del consiglio comunale di Pescara Francesco Pagnanelli, «ma mi preoccupa anche la delibera sulla fusione, come potrà essere gestita dal consiglio». «Chiedo che i pareri dei consigli comunali diventino vincolanti e non consultivi», ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio di Pescara Giuseppe Bruno, «i Comuni del resto chiedono tre cose: tempi più congrui, la partecipazione al processo di fusione e il mantenimento dell'identità del territorio». Pronta la replica di D'Alfonso. «Il progetto della Nuova Pescara», ha precisato, «coinvolgerà naturalmente anche i consigli e gli ordinamenti comunali. Abbiamo confermato la road map per quanto riguarda le date, che sono sottoposte alla ragionevolezza e al diritto. L'importante è che parta da oggi una fertilizzazione all'interno di ogni Comune, per portare un miglioramento coerente all'interno della proposta della Regione sulla nuova città». «Si tratta di una proposta di legge», ha concluso, «che si fa flessibile davanti alla collaborazione. Però oggi abbiamo visto un atteggiamento di collaborazione istituzionale. Le resistenze si stanno superando».
Maragno: «Chi pagherà i costi dell'unificazione?»
«Ho ribadito in moltissime occasioni il massimo rispetto che nutro nell'esito referendario, supportato da una volontà popolare assolutamente netta. E proprio tenendo a mente questo aspetto e il dovere che investe noi sindaci di garantire servizi efficienti ai cittadini, che ritengo necessaria la condivisione e la pianificazione di ogni singolo passaggio che porterà alla costituzione del nuovo organismo amministrativo». È quanto ha dichiarato il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno al termine del vertice in Regione. «In una lettera indirizzata al presidente della Regione il 10 novembre scorso», ha fatto presente, «ho sottolineato la validità del progetto di fusione, che se opportunamente pianificato può rappresentare una efficace soluzione delle numerose problematiche che attanagliano gli enti locali. Ritengo altrettanto urgente, rivedere la legge e al tempo stesso le tempistiche attualmente dettate, senza la condivisione di noi sindaci, per non rischiare di trasformare il sogno metropolitano in un incubo per i cittadini, che si troverebbero a fare i conti con disservizi, dovuti solo alla fretta e ad una mancata puntualizzazione degli ingranaggi della nuova macchina amministrativa. A ciò deve affiancarsi una dettagliata analisi dei costi, derivanti dal processo di fusione, che non possono ricadere sulle amministrazioni, e dunque sui contribuenti, ma dovranno essere totalmente a carico della Regione».