I Comuni chiedono tempo a fronte di un invito alla partecipazione, alla predisposizione al cambiamento: per arrivare cioè alla Nuova Pescara, organismo composto da Pescara, Montesilvano e Spoltore, come dal referendum del 2014 che con oltre 60mila voti chiese la fusione delle tre città. Il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ieri ha chiamato a raccolta i rappresentati delle amministrazioni coinvolte e a loro ha rivolto un messaggio accorato, parafrasando papa Giovanni XXIII: «Tornate nelle vostre case e fertilizzate i consigli comunali. Puntiamo a convenienze condivise, con una road-map della ragionevolezza, partendo da una mobilitazione dei consigli - ha detto D'Alfonso -. Un processo da compiere come se fossimo un'Ati, un'associazione temporanea di impresa. Per creare altri centri, non per certo per allargare le periferie».
Scettici i sindaci di Montesilvano e Spoltore. «Iniziative che se impostate male implicano un contenzioso, serve un'accurata pianificazione» ha sostenuto Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano. Il cui presidente del consiglio comunale, Umberto Di Pasquale, ha aggiunto: «In vent'anni non abbiamo unito due città con la filovia, in uno fondiamo tre Comuni?».
I NODI
La legge prevede la fusione alla data del primo gennaio 2019. Il processo implica un piano regolatore unico, uniformare regolamenti tributari, polizia municipale, patrimonio. «La riscrittura del piano regolatore - nelle parole del sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito - è il primo punto dell'amministrazione da poco eletta. Come si inserisce nella Nuova Pescara? Il consiglio comunale non può e non deve essere sperperato. Serve più tempo». Quindi le domande dei due sindaci: «Unire sarà un vantaggio o meno? E i commercianti di Spoltore e Montesilvano pagheranno meno o più tasse?». Per il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini «c'è da concentrarsi sul dato elettorale». «Non dev'esserci la paura di sentirsi dire che avete liquidato le vostre città - ha incalzato Luciano D'Alfonso -. Vogliamo concentrare il meglio in una visione nuova, esaltando le specializzazioni dei territori». Questo anche per allontanare la sensazione di Giuseppe Bruno, presidente commissione finanze del Comune di Pescara, «di un tacchino invitato a pranzo il giorno del ringraziamento». Per «una città ancora più nuova su uno scacchiere adriatico» il punto di vista di Maurizio Di Nicola, presidente della commissione consiliare bilancio della Regione, per vivere una «fase epocale, una sfida di coinvolgimento massimo per arrivare al quadro organizzativo e amministrativo» come chiesto dal costituzionalista Romano Orrù. Un invito a dare seguito al referendum, rivolto a Francesco Maragno e Luciano Di Lorito, arriva anche dall'associazione Nuova Pescara.