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Data: 26/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Crisi in Comune - Il consiglio slitta, parte l'ultimo tentativo di ritrovare i numeri. Brucchi rinvia la seduta al 7 dicembre dopo la richiesta dei gruppi a lui fedeli e di due dissidenti. Il sindaco ribadisce: «Il commissario è una iattura, ci sono tante cose ancora da fare per la città»

TERAMOIl consiglio comunale della verità slitta di dieci giorni. La richiesta di fedelissimi e dissidenti per il rinvio della seduta sulla situazione politica, prevista per domani pomeriggio, è stata accolta dal sindaco Maurizio Brucchi che dunque ha fissato il nuovo appuntamento in aula a giovedì 7 dicembre alle 16. I gruppi di Forza Italia, Alternativa popolare, "Teramo soprattutto e "Insieme per Te", oltre ai fuoriusciti di "Futuro in" Alfredo Caccioni e Vincenzo Falasca, che hanno sottoscritto l'istanza per spostare l'appuntamento decisivo per le sorti del primo cittadino e dell'amministrazione in crisi, avranno così il tempo di stilare l'ennesimo documento politico-programmatico su cui tentare il ricompattamento della maggioranza e portare la consiliatura alla scadenza naturale della primavera 2019.L'accoglimento della richiesta però, secondo Brucchi, non è un "gioco di prestigio" per rinviare il confronto in aula e la sua eventuale uscita di scena anticipata. «Ho detto che in consiglio si dovrà decidere se questa amministrazione deve proseguire il suo cammino o interromperlo e aprire la strada ad un commissariamento e così sarà», conferma il primo cittadino, «la richiesta pervenutami dai capigruppo consiliari delle forze che sostengono l'amministrazione e le ragioni che l'hanno ispirata mi impongono una riflessione, soprattutto in considerazione del fatto che ritengo il commissario prefettizio una iattura per la città». Le motivazioni a supporto dell'istanza, relative alla definizione di un programma di fine mandato che permetta di riavvicinare anche "Futuro in", il gruppo di maggioranza relativa che con la richiesta di dimissioni inoltrata al sindaco nei giorni scorsi ha aperto uno strappo nell'alleanza, sono condivise da Brucchi. «L'intenzione di rilanciare l'attività politico-amministrativa del consiglio attraverso una nuova e precisa linea programmatica, non può che essere accolta con ampia aspettativa e fiduciosa speranza», afferma, «ho il dovere di rendere possibile la realizzazione di tutti i tentativi che tendono a questo scopo». La sollecitazione dei fedelissimi e ormai ex dissidenti. a detta del sindaco, va condivisa. «Ritengo che l'intero consiglio e comunque quelle compagini che tengono davvero al bene di Teramo», afferma, «debbano prendere in seria considerazione la proposta in questione e contribuire fattivamente affinché la nostra città possa superare brillantemente la difficile situazione post sisma». Il tema di fondo contro l'ipotesi di un commissariamento ritenuto deleterio è sempre lo stesso. «Ci sono tante cose da fare, tanti problemi da risolvere, una ricostruzione da far partire», ricorda il primo cittadino, «in ragione di ciò, credo che sia mio dovere accogliere la proposta di un breve rinvio della seduta consiliare straordinaria sulla situazione politico-amministrativa al Comune, da me stesso richiesta, e permettere ai gruppi consiliari di valutare con serenità questo tentativo, che merita tutto il rispetto perché lo ritengo vera dimostrazione di attaccamento alla città». Da qui, dunque, la decisione di chiedere al presidente del consiglio Milton Di Sabatino lo spostamento di dieci giorni della convocazione prevista per domani pomeriggio. «L'attività amministrativa deve andare avanti», tiene a precisare il sindaco, «la prossima settimana sono in calendario diversi importanti appuntamenti: dall'approvazione in giunta del bilancio di previsione, rivisto ed aggiornato, alla commissione consiliare per l'analisi del nuovo progetto presentato dalla Tercoop». A giorni, aggiunge Brucchi, arriverà il via libera definitivo per i Musp, i moduli scolastici provvisori da posizionare nell'area dell'Acquaviva, e dunque dovranno essere avviate le procedure tecnico - amministrative per la loro installazione. «La città ha bisogno di essere governata», conclude il sindaco, «e io farò il mio dovere fino alla fine».

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