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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/11/2017
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Ecco i collegi per le elezioni 2018. Le mappe elaborate da Youtrend per Agi: così sarà suddiviso il Paese per le sfide alle urne (clicca qui)

Ecco i collegi del Rosatellum, dove i candidati si sfideranno all’uninominale: chi arriva primo, anche per un solo voto, la spunta ed entra in Parlamento. La legge prevede che il territorio nazionale sia suddiviso in 232 collegi uninominali per la Camera e 116 per il Senato. Il resto dei deputati e senatori è eletto con sistema proporzionale in collegi plurinominali, cioè dove sono elette più persone in listini bloccati e senza preferenze (sono accorpati in questo caso due-tre collegi uninominali, dove vengono eletti 5-6 deputati o senatori). Queste mappe, elaborate da Youtrend per Agi, presentano la suddivisione elaborata dalla Commissione dell’Istat, fatta propria dal governo e girata alle Camere: le commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato inizieranno martedì 28 novembre l’esame del decreto, che dovrà concludersi con un parere entro il 9 dicembre. Sono quattro mappe, due per la Camera, uninominale e proporzionale, e due per il Senato.
Il Rosatellum
Appena pubblicato, il decreto ha subito ricevuto i primi commenti. A cominciare da quello di Matteo Renzi, che in una battuta ha notato come la sua Rignano sia nel collegio di Livorno: «Se mi candido a Rignano — ha detto riferendosi al collegio della quota proporzionale — sono capolista a Livorno». Nella relazione di accompagnamento del decreto, il governo spiega di aver recepito senza modifiche le proposte redatte dalla Commissione tecnica di 10 esperti guidati dal presidente dell’Istat Alleva: «Le soluzioni prescelte sono state valutate dal Governo e, pur avendo individuato in alcune di esse alcuni elementi che si prestano a valutazione diversa da quella effettuata dalla Commissione, ha ritenuto comunque di sottoporre all’esame parlamentare la determinazione dei collegi elettorali che discende dalla proposta della Commissione e su questa base è stato predisposto il presente decreto legislativo». Ovviamente i cambiamenti demografici incidono sia perché alcune Regioni perdono deputati o senatori (per esempio Basilicata, Sardegna o Sicilia occidentale) mentre altre ne guadagnano (es. due in più alla Lombardia), sia perché in 20 anni è mutato il numero di abitati delle diversi città e quindi dei rispettivi collegi. Ma lo stesso governo, nella sua relazione, indica vari altri esempi in particolare in Toscana, Umbria, Marche e nel Lazio i collegi di Civitavecchia e Viterbo.

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