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Pescara, 24/07/2024
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Data: 28/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Nuova Pescara. «La fusione dei Comuni non farà salire le tasse». Il dirigente del capoluogo adriatico Dezio scrive a D'Alfonso e Alessandrini «Ecco come si risolvono i problemi per la nascita di una città più grande». «Il progetto non convince» Maragno teme che i costi della fusione ricadano sui cittadini, mentre Di Lorito chiede più tempo

PESCARA Il futuro della nuova città, che nascerà dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, è scritto in due sole pagine. Sono quelle della lettera riservata che il vice direttore generale del Comune del capoluogo adriatico Guido Dezio ha inviato al presidente della Regione Luciano D'Alfonso e al sindaco Marco Alessandrini, all'interno della quale ci sono tutte le risposte ai dubbi e ai quesiti sollevati da alcuni amministratori dei tre Comuni interessati alla fusione. In particolare, quelli dei due primi cittadini di Montesilvano e Spoltore Francesco Maragno e Luciano Di Lorito che hanno mostrato finora le maggiori perplessità sulla realizzazione di questo progetto mai tentata fino ad oggi in Italia. E le soluzioni che Dezio suggerisce ai due amministratori «a titolo personale, ancorché con specifica qualifica professionale», potrebbero servire ad integrare la proposta di legge regionale che, una volta approvata, servirà come base per la nascita della nuova città. Il vice direttore generale, con un linguaggio semplice e comprensibile, esclude aumenti dei costi e delle tasse a carico dei cittadini con la fusione e, nello stesso tempo, garantisce una maggiore efficienza dei servizi e persino il mantenimento dell'identità e delle tradizioni dei tre territori. In che modo? Il ragionamento del vice direttore generale parte dall'organizzazione della città che nascerà. «Al fine di garantire l'identità dei territori e delle comunità di origine dei tre Comuni interessati dal progetto di fusione», scrive il vice direttore generale a D'Alfonso e Alessandrini, «ritengo sia opportuno prevedere adeguate forme di partecipazione e decentramento attraverso l'istituzione dei municipi, disciplinandone dettagliatamente l'organizzazione e le funzioni, con l'obiettivo di creare dei livelli istituzionali dotati di autonomia finanziaria e organizzativa nell'accezione più ampia possibile evitando, in tal modo, di limitarsi ad una mera riedizione aggiornata delle vecchie circoscrizioni comunali già abrogate».Dezio affronta anche la questione delle strade dei tre Comuni con lo stesso nome. «L'articolazione istituzionale della Nuova Pescara attraverso i municipi», fa presente, «consente di risolvere, ad esempio, il problema dell'aggiornamento della toponomastica, ovvero la ridenominazione delle strade che risultano avere lo stesso nome dopo la fusione: questa operazione non risulterebbe necessaria se al nome della strada venisse aggiunta la denominazione del Comune preesistente come località, ovvero del nuovo municipio». Un altro tema scottante, messo in evidenza nella lettera, è quello delle tasse. Il sindaco di Spoltore ha più volte espresso il timore che la fusione possa portare ad un riallineamento verso l'aliquota più alta delle imposte applicate dai tre Comuni. «A mente dell'articolo 1, comma 132 della legge 56/2014, cosiddetta legge Delrio», risponde Dezio, «si riconosce al Comune risultante dalla fusione la possibilità di mantenere tributi e tariffe differenziati per ciascuno dei territori degli enti preesistenti alla fusione, non oltre l'ultimo esercizio finanziario del primo mandato amministrativo del nuovo Comune». Stesso discorso per i bilanci. «L'istituzione della Nuova Pescara che non nasce per incorporazione, ma dalla fusione dei tre Comuni, fa sì che il nuovo ente non sia giuridicamente in predissesto». Dezio conclude assicurando servizi migliori, affidandoli alle società più efficienti, con una riduzione dei costi attraverso economie di scala


«Il progetto non convince» Maragno teme che i costi della fusione ricadano sui cittadini, mentre Di Lorito chiede più tempo. Ma per Alessandrini si tratta di un'opportunità di crescita

PESCARA Due sindaci su tre esprimono forti perplessità sul progetto di fusione dei tre Comuni per la nascita della Nuova Pescara. Si tratta dei primi cittadini di Montesilvano Francesco Maragno e di Spoltore Luciano Di Lorito. Mentre quello del capoluogo adriatico Marco Alessandrini ritiene che questa operazione rappresenti una grossa opportunità di crescita.I tre sindaci avevano già espresso le loro osservazioni nelle lettere indirizzate, il 10 novembre scorso, a Luciano D'Alfonso e li hanno ribaditi durante la riunione che si è tenuta sabato scorso in Regione, convocata dal governatore proprio per discutere della fusione con gli amministratori dei tre Comuni interessati. Il più perplesso è apparso Maragno. «Ho ribadito in moltissime occasioni il massimo rispetto che nutro nell'esito referendario», ha affermato il sindaco di Montesilvano, «ritengo però urgente rivedere la legge e al tempo stesso le tempistiche attualmente dettate senza la condivisione di noi sindaci, per non rischiare di trasformare il sogno metropolitano, con tutti i suoi risvolti positivi per il territorio, in un incubo per i cittadini, che si troverebbero a fare i conti con disservizi, dovuti solo alla fretta e ad una mancata puntualizzazione degli ingranaggi della nuova macchina amministrativa». «A ciò», ha aggiunto, «deve affiancarsi una dettagliata analisi dei costi derivanti dal processo di fusione che non possono ricadere sulle amministrazioni e, dunque, sui contribuenti, ma dovranno essere totalmente a carico della Regione».Le stesse perplessità sono state espresse da Di Lorito nella lettera indirizzata a D'Alfonso. «La tempistica così ristretta», ha avvertito, «depotenzia l'apporto partecipativo dei Comuni ad un processo di riorganizzazione diretto a cancellare, dal punto di vista istituzionale, i caratteri distintivi di agglomerati locali storicamente radicati sul territorio da tempo immemorabile».E ancora: «La realizzazione di un unico strumento contabile e di pianificazione economico finanziaria, l'allineamento dei bilanci degli enti coinvolti nel progetto, dovranno necessariamente tenere conto della delicata situazione dei Comuni di Pescara e Montesilvano. Ciò potrebbe determinare una condivisione delle criticità contabili di cui soffrono i citati enti locali, a discapito delle virtuosità afferenti al bilancio del Comune di Spoltore e provocare un innalzamento delle aliquote tributarie e delle tariffe dei servizi a domanda individuale».Di avviso diverso il sindaco di Pescara, apparso meno dubbioso dei suoi colleghi. «Come più volte ho dichiarato», ha sottolineato nella lettera indirizzata al presidente della Regione D'Alfonso il 10 novembre scorso, «sono fermamente convinto delle grandi opportunità di crescita e sviluppo derivanti dall'attuazione di questo ambizioso progetto».

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