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Data: 28/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Sciopero degli autobus urbani. Alta anche la terza adesione

CHIETI Di nuovo uno sciopero partecipatissimo. Gli autisti e il personale d'ufficio della Panoramica, la società che gestisce per conto del Comune il servizio di trasporto urbano, hanno incrociato in massa le braccia ieri mattina dalle ore 9 alle 12. «Ha lavorato solo l'unico autista che ha un contratto a termine, per il resto si sono fermati tutti», dice il sindacalista Domenico Di Fabrizio della Cisl, che ha convocato lo sciopero insieme a Maurizio Di Martino della Filt Cgil, Giuseppe Lupo della Ugl e Maurizio Pasqualone della Faisa Cisal. «L'alta adesione», aggiunge Lupo, «fa capire che i problemi che abbiamo denunciato sono molto sentiti tra il personale». I sindacati sono da tempo in stato di agitazione a causa della mancata revisione dei tempi di percorrenza: la città è cambiata negli anni ma agli autisti si chiede di percorrere le stesse tratte con gli stessi tempi. Senza tener conto che nel frattempo ci sono nuovi limiti di velocità, tratti che sono diventati molto trafficati oppure rotonde che rallentano il flusso. Tutto questo fa sì che, nei tratti dove si può, l'autista, in ritardo sulla tabella di marcia, sia costretto a premere sull'acceleratore nel tentativo di rimediare, mettendo anche a rischio la sicurezza. Senza contare i vecchi problemi delle fermate posizionate a ridosso di curve o in pieno incrocio, del caso della linea 6 che costringe a fare inversione di marcia nel mezzo di un incrocio, e infine di quello del capolinea di largo Cavallerizza giudicato inadeguato. E poi, ciliegina sulla torta, ci sono i nuovi percorsi voluti dal Comune che non piacciono per nulla agli autisti. Anche perché saltano diversi turni e potrebbero saltare anche posti di lavoro. Quello di ieri è la terza giornata di sciopero di autisti, personale d'ufficio e addetti alle officine della Panoramica. Ma si annunciano nuove proteste. «Se non succederà nulla», dice ancora Di Fabrizio, «il prossimo sciopero non sarà di tre ore, ma di 24».

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