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Pescara, 24/07/2024
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Data: 28/11/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Notte in aeroporto con il figlio malato Alitalia condannata Avvocato di Città Sant’Angelo ottiene dal giudice di pace indennizzo pecuniario e risarcimento del danno morale

Ottiene la condanna di Alitalia per un volo, cancellato senza preavviso, dopo aver passato una notte al freddo nell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, in compagnia del marito e del figlio in preda a una sindrome influenzale. A raccontare gli imprevisti di un viaggio sfortunato è Eleonora Ferrara, titolare di uno studio legale a Città Sant’Angelo. La buona notizia è che, a distanza di quattro anni, può oggi dire di aver ottenuto giustizia, visto che le sono stati riconosciuti una compensazione pecuniaria, il danno morale per il disagio patito con il figlio malato in aeroporto. E, per di più, di averla ottenuta ricorrendo al giudice di pace di Pescara, pur trattandosi di un volo, andata e ritorno Roma-Parigi, per il quale la compagnia aerea aveva eccepito, in sede di giudizio, sulla competenza del Tribunale di Pescara. Insomma, una vittoria su tutta la linea. Che fa ben sperare i viaggiatori che spesso incorrono in questo genere di contrattempi con le compagnie aeree o altri vettori. «Io e mio marito» racconta l’avvocato Ferrara, «avevamo acquistato in un’agenzia di viaggi, a Montesilvano, per noi e nostro figlio, un soggiorno a Disneyland e tre biglietti aerei Roma-Parigi, con partenza da Fiumicino il 18 gennaio del 2013. Tutto è filato liscio con il volo di andata». Per il ritorno, invece, due giorni dopo, la famiglia veniva informata direttamente in aeroporto della cancellazione del volo. «Lo abbiamo saputo leggendo i display informativi», riprende la Ferrara, «quindi senza nessun preavviso. In quel periodo, ero in stato di gravidanza e mio figlio aveva una sindrome influenzale con febbre alta e tosse. Condizioni queste che certamente rendevano necessario il rientro con un altro volo in partenza nel pomeriggio stesso o, in alternativa, di ricevere assistenza con una sistemazione in albergo». Ciò nonostante, l'Alitalia garantì solo la prenotazione per un volo di ritorno, il giorno successivo, alle 7 del mattino, senza offrire una sistemazione in albergo o qualsiasi altro tipo di assistenza. Contestualmente, per il tramite degli agenti del locale comando di polizia, la compagnia area fece allontanare i viaggiatori dai locali dell’Alitalia all’aeroporto di Parigi. «Si può ben comprendere il nostro disappunto e quello di tanti altri viaggiatori che, come noi, si sono ritrovati nella stessa condizione. Ma tant’è. Con nostro figlio malato, io e mio marito, abbiamo passato l’intera notte in aeroporto con una temperatura glaciale, visto che eravamo a gennaio». Dopo il rientro in Italia, l’avvocato prepara dunque il ricorso. Ottenuta la sentenza favorevole del giudice di pace a tutte le sue richieste, nel 2015, il procedimento ha superato in questi giorni i vagli successivi. Alitalia è stata dunque condannata a risarcire il dovuto, essendo state rigettate tutte le eccezioni che la compagnia aveva mosso davanti al giudice. A cominciare dalla questione della competenza, che non è affatto un dato scontato. Di rilievo, a questo proposito, è una sentenza della Cassazione del 2014, secondo cui l'azione risarcitoria promossa a scelta del ricorrente quando la compagnia aerea sostiene che la cancellazione del volo è dovuta a cause eccezionali

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