L'AQUILA Quarantamila posti di lavoro in più entro il 2019 per tornare ai livelli pre-crisi. È l'ambiziosissimo obiettivo fissato dal Def, il Documento di economia e finanza varato dal governatore Luciano D'Alfonso e dall'assessore al Bilancio Silvio Paolucci, che è stato approvato a maggioranza in Commissione. Il Def, oltre cento pagine, è il principale atto di programmazione regionale. Paolucci, nella premessa, rimarca i 26 mila occupati in più rispetto al 2014, le difficoltà di bilancio (parzialmente attenuate dalla spalmatura del debito in 20 anni anziché 10), gli strumenti di sviluppo (masterplan, un piano straordinario per il lavoro e l'introduzione della Zona economica speciale). Tra le priorità viene inserita anche la messa in sicurezza delle scuole su tutto il territorio.
I CONTENUTI L'Esecutivo mette nero su bianco alcuni obiettivi «centrati» nell'ultimo triennio: il blocco di Ombrina mare, il masterplan, garanzia giovani (10.500 ragazzi avviati al lavoro, il 43,6% oggi lavora stabilmente), la Fondovalle Sangro, l'uscita dal commissariamento sanitario, la banda larga in 114 Comuni, i 100 milioni per i depuratori, il progetto bike to coast, il potenziamento delle ferrovie, la creazione di Tua, il rilancio dell'aeroporto d'Abruzzo.
Per quanto concerne il futuro, il piano prende spunto da quanto emerso da Fonderia Abruzzo che si è tenuta in estate all'Abbazia del Morrone. Si parte dal sostegno alle imprese, con l'ipotesi di creazione di un'agenzia unica regionale, «pubblica ma indipendente» che le assista. Viene evidenziata la necessità di un riordino normativo, partendo dalla ridefinizione delle competenze di Fira e Abruzzo Sviluppo, «al momento in uno stato normativo insoddisfacente e potenzialmente inefficiente e addirittura foriero di problemi di legittimità». L'altro strumento cardine è la Zes, con la sua creazione attorno ai porti abruzzesi e molisani. Viene ribadita la volontà di promuovere un accordo tra Catalogna, Abruzzo-Lazio e Albania-Croazia per chiedere al prossimo incontro dei Ministri della Regione South-Est Europe (seconda metà 2017 in Italia) il riconoscimento del corridoio Mediterraneo di collegamento tra i porti. Un'altra agenzia dovrebbe nascere per programmare le attività legate al trasporto pubblico locale. Tra gli altri obiettivi: l'approvazione del piano di adattamento climatico (economia a basse emissioni, prevenzione rischi, efficienza energetica); la realizzazione di una rete sanitaria in grado di «potenziare e facilitare l'interoperabilità e l'integrazione dei sistemi informativi»; l'approvazione di una legge regionale che riordini le province come enti di area vasta; modificare lo statuto per attribuire alla giunta il potere di approvazione dei regolamenti esecutivi e attuativi delle leggi regionali.
Nello specifico vengono individuate misure per la semplificazione amministrativa, con particolare riferimento alla gestione delle risorse Fesr-Fse 14-20, per velocizzare il supporto alle imprese, per accentrare gli acquisti, per consolidare il sistema informativo contabile, ridurre la pressione fiscale con la riduzione di un punto di Irap e 0,5 di addizionale regionale Irpef. Il piano speciale sul lavoro potrà contare su 32 milioni di euro aggiuntivi rispetto al Por-Fse. Si prevede di potenziare l'assegno di ricollocazione (coinvolgendo i primi 1.400 disoccupati), di rifinanziare Garanzia over (già 500 assunzioni) e potenziare Garanzia giovani, di rafforzare tirocini e formazione, con particolare riguardo alle aree di crisi.
L'opposizione contesta in blocco il documento. Evidenziando: il calo della popolazione (-11.692 abitanti dal 2013 al 2016), la perdita di 2.425 imprese, i 15 mila posti persi nello stesso periodo, l'aumento dei disoccupati (+10.000), l'aumento sotto media del Pil (0,5 contro 1,8 Italia).