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Pescara, 24/07/2024
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Data: 01/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sono 19 i consiglieri pronti a rassegnare le dimissioni

Sono 19 i consiglieri pronti a rassegnare le dimissioni davanti al segretario generale del Comune: 11 della minoranza (Pd, Movimento cinque stelle, Teramo cambia, Teramo 3.0, Abruzzo Civico), da cui si è dissociata solo la consigliera Paola Cardelli (Gruppo misto), i 6 di Futuro In e i due della civica Al centro per Teramo. Dopo vari rinvii, annunci e battibecchi adesso la squadra anti-Brucchi sembra essere compatta e decisa anche sulla data, che non dovrà essere troppo a ridosso del Consiglio comunale convocato dal sindaco il 7 dicembre. Al momento si sta cercando di mettere tutti d'accordo per lunedì alle ore 12, davanti al segretario generale facente funzione, Fulvio Cupaiolo. Bisognerà solo attendere per scoprire se stavolta si darà seguito alle intenzioni più volte dichiarate o se si avrà l'ennesimo colpo di scena. Intanto da Forza Italia arriva l'ultima chiamata per gli ex colleghi di maggioranza, i gattiani di Futuro In. «Facciamo un ultimo accorato appello agli amici di Futuro In affinché rivedano la loro posizione e tornino a continuare ad appoggiare il Sindaco Brucchi fino al 2019, per trasformare gli sforzi compiuti dalla Giunta, a cui loro hanno fattivamente partecipato, in benefici concreti per i cittadini di Teramo». Il sindaco Maurizio Brucchi continua a diffondere buone notizie dalla sua pagina Facebook, annunciando l'arrivo di 142 mila euro per migliorare la sicurezza dei nidi grazie ad un bando vinto dal Comune, con il solito hashtag Io penso a lavorare. Ma Brucchi pensa anche ad altro, e il tiramolla sulla sfiducia non lo lascia di certo indifferente, tanto che durante la Commissione consiliare sulla Tercoop ha lanciato un messaggio: «Quando Bruto decise di assassinare Cesare non lo avvertì prima», una sorta di tirata d'orecchie per l'indecisione mostrata dagli avversari. Parlando del problema dei 25 posti di lavoro a rischio ha anche aggiunto che il problema della cooperativa sociale si può risolvere solo se c'è un sindaco e una Giunta, che possano valutare il progetto presentato dalla Tercoop.

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