Intervento del leader M5s a margine del suo rally in Lombardia: "L'instabilità la porteranno queste ammucchiate, queste coalizioni che si presentano insieme e il giorno dopo si sciolgono, come abbiamo visto in Sicilia, dove Salvini ha abbandonato Musumeci"
Si fa già accesa la corsa al voto e alle promesse elettorali per le elezioni del 2018: Luigi Di Maio a margine del suo rally in Lombardia, tocca uno degli argomenti più delicati e discussi in tema di occupazione, il contratto di lavoro e quel Jobs Act fortemente voluto e difeso da Matteo Renzi e oggi alle radici dello scontro politico tra Pd e Cinquestelle: "Noi il Jobs Act lo vogliamo abolire - spiega in modo netto il leader M5s - Crediamo che sotto i 15 dipendenti, non serva l'articolo 18 alle imprese, perché in quel caso sono a conduzione familiare. Per il resto, vogliamo ripristinarlo". Parole pronunciate a meno di 48 ore dalla polemica per il licenziamento di 39 dipendenti del gruppo della Camera dei Cinquestelle assunti con il Jobs Act e tra i quali figurano anche cinque giornalisti. Episodio che ha portato alla protesta della Federazione nazionale della Stampa.
Un fatto in ogni caso neanche sfiorato da Di Maio che tira dritto: "Chi vuole fare l'inciucio dopo le elezioni politiche, non ha e non avrà il 51% dei seggi: quindi noi saremo la prima forza politica del Paese e chiederemo l'incarico di governo". Così il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, ha risposto a una domanda sul rischio di instabilità del prossimo Parlamento. "Con responsabilità, convergendo sui temi e non scambiando poltrone, daremo un Governo a questo Paese, gli permetteremo la stabilità".
Lavoro, Di Maio: "Articolo 18 da ripristinare sopra 15 dipendenti"
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Poi la risposta sull'incontro con gli investitori stranieri. "Se dovessimo andare al governo - ha aggiunto Di Maio - anche quelli saranno nostri interlocutori. Carla Ruocco, Carlo Sibilia e Laura Bottici hanno incontrato alcuni investitori stranieri e per le stesse ragioni io andrò a Londra, Parigi, Berlino: non dobbiamo avere assolutamente pregiudizi verso nessuno. Poi è chiaro che siamo forti delle nostre idee, del nostro programma e su alcune cose non saremo d'accordo. Ma bisogna parlare con tutti, perché in questa fase è importante far capire che noi siamo l'occasione di stabilità, non di instabilità, per l'Italia". Secondo il candidato premier M5S, "L'instabilità la porteranno queste ammucchiate, queste coalizioni che si presentano insieme e il giorno dopo si sciolgono, come abbiamo visto in Sicilia, dove Salvini ha abbandonato Musumeci".
Durissimo l'affondo contro Renzi e Boschi: " "Sulla questione banche la situazione è surreale: quelle stesse persone che erano al governo, che hanno salvato Visco e i vertici di Consob e hanno mandato sul lastrico centinaia di migliaia di risparmiatori adesso chiedono di chiedere scusa. Sono quelle persone che invece dovrebbero chiedere scusa al Paese, per quello che hanno fatto sulle banche, sto parlando di Renzi e Boschi".
Infine una promessa sul suo futuro politico: "Sì io faccio due mandati, ho già fatto abbastanza capelli bianchi"