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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Nuova Pescara. Fusione dei tre Comuni a vuoto la commissione

MONTESILVANO Il Natale rende tutti più buoni, ma a Montesilvano la classe politica appare più litigiosa che mai sulla fusione con Pescara e Spoltore. «Avevamo deciso in sede di consiglio comunale - spiega Aurelio Cilli - di istituire una commissione speciale, per studiare strade alternative, che consentissero soluzioni del problema a favore dei cittadini. All'insediamento della commissione, su 24 consiglieri ben 11 sono risultati assenti ed ognuno si è giustificato con scuse infantili. Mi sono sentito amareggiato, in quanto i fuggiaschi, provenienti dalla mia stessa maggioranza, hanno così dimostrato scarso attaccamento al territorio». Gli assenti: Francesco Maragno, Angelita Palumbo, Carlandrea Falcone tutti di Fi; Adriano Tocco, Mauro Orsini di Montesilvano Protagonista. Anche i consiglieri di Montesilvano Popolare Barbara Di Giovanni e Danilo Palumbo non si sono presentati. Stesso discorso per Paolo Rossi di Montesilvano democratica, Enea D'Alonzo, Lino Ruggero di Abruzzo civico ed infine per Gabriele Di Stefano del gruppo misto.
«Il Comune di Spoltore - aggiunge Cilli - pur dello stesso colore politico del governatore, ha espresso all'unanimità il suo dissenso sulla fusione, mentre gli amministratori di Montesilvano si preoccupano solo di non prendere posizioni scomode». «Sono acari attaccati alle poltrone» ha sentenziato Anthony Aliano, che sta studiando qualche cavillo giuridico contro la fusione. In verità al ni del primo cittadino, si sono affiancati i decisi no alla Grande Pescara dell'assessora Manola Musa, di Anthony Aliano di #Montesilvano 2019, del vicesindaco Ottavio De Martinis e di Mauro Orsini. Da Pescara infine sono giunte le bacchettate al governatore della Regione dal capogruppo di Fi Marcello Antonelli: «Esiste una precisa normativa - scrive l'interessato - che stabilisce l'istituzione di un nuovo Comune, previa l'acquisizione dei pareri dei consigli comunali interessati. Dimentica D'Alfonso che sarà impossibile esprimere il nostro parere entro l'8 gennaio, in pieno periodo di ferie natalizie. Per cui il termine dei 40 giorni non potrà essere rispettato e chiederemo un differimento della scadenza almeno di 15 giorni».

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