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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Crisi in Comune - Mediazioni fallite, Brucchi verso l'addio. Oggi dovrebbero dimettersi 18 consiglieri. Nessun ripensamento dai cinque di "Futuro in" dopo l'ultimo colloquio con Gatti

TERAMO Gli ultimi tentativi di mediazione sembrano falliti. Oggi, salvo clamorosi colpi di scena, si concluderà con un anno e mezzo di anticipo sulla scadenza naturale la seconda amministrazione del sindaco Maurizio Brucchi. All'ufficio protocollo del Comune, intorno a mezzogiorno, dovrebbero presentarsi per firmare le dimissioni 18 consiglieri: 11 sui 12 dell'opposizione (mancherà solo Paola Cardelli, contraria a questa soluzione), i due della civica "Al centro per Teramo" da oltre un anno fuoriusciti dalla maggioranza e cinque dei sei consiglieri di "Futuro in", il gruppo che ha come referente Paolo Gatti e che fino a qualche settimana fa era il più numeroso di una maggioranza che in realtà, dalla primavera scorsa, di fatto - cioè nei numeri - non è più tale. Ieri pomeriggio Gatti ha parlato con i cinque consiglieri propensi a dimettersi (il sesto, il presidente del consiglio Milton Di Sabatino, non è d'accordo con le dimissioni di massa, lo ha già detto pubblicamente e oggi in ogni caso non sarà a Teramo) e li avrebbe trovati più determinati che mai a porre fine a un'esperienza amministrativa diventata ormai un calvario.Proprio tra Gatti e Brucchi, sabato mattina, c'era stato un colloquio dai toni distesi che poteva far pensare a un ricompattamento in extremis. Ma la condizione che Gatti pone per non mandare i suoi a dimettersi oggi, e cioé che Brucchi lasci prima del 24 febbraio in modo che per il Comune si torni a votare già nel 2018, è considerata un ricatto politico dal sindaco. Il quale concorda con il leader di "Futuro in" su diverse cose, su tutte il fatto che al centrosinistra - in questo momento frantumato - convenga andare al voto nel 2019 e che per questo alcuni dissidenti del centrodestra al momento "silenti" potrebbero tornare, dal 25 febbraio, a mettergli i bastoni tra le ruote per favorire l'arrivo di un commissario; ma non intende impegnarsi a garantire le proprie dimissioni entro un certo termine. Brucchi avrebbe controproposto a Gatti: intanto non andate a dimettervi, rimettiamoci intorno a un tavolo e vediamo di approvare il bilancio entro fine dicembre, ma anche di portare il piano traffico in consiglio a gennaio, e poi vediamo. Il "poi vediamo", però, a Gatti non basta.È dunque finita? Sembra così, ma in realtà è il caso di aspettare il "mezzogiorno di fuoco" di oggi nell'ufficio protocollo del Comune. Già altre volte Brucchi sembrava sul punto di cadere e invece è sopravvissuto. Chissà se anche stavolta qualcuno, nella notte, avrà avuto un più o meno indecifrabile ripensamento.

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