La scena apparsa dinanzi i loro occhi è stata identica a quella quando hanno effettuato i controlli sui balconi caduti a Cese di Preturo: marcescenza, in questo caso delle travi portanti per la presenza di acqua piovana, e non solo. Comincia ad avere le prime importanti conferme l'inchiesta aperta dal sostituto procuratore della Repubblica, Simonetta Ciccarelli, in relazione all'evacuazione a fine maggio scorso, di 24 famiglie (70 unità in tutto) nei tre Progetti Case di Coppito per le infiltrazioni di acqua all'interno degli alloggi che hanno costretto il Comune dell'Aquila ad emanare in via d'urgenza un'ordinanza di sgombero degli alloggi antisismici ritenuti pericolosi per l'incolumità degli stessi sfollati a causa della presenza di marcescenza nei pilastri di sostegno gli stessi edifici: quelli di Coppito 2 (piastra 1 e 2) e Pagliare di Sassa (piastre 13 e 14).
Nei giorni scorsi i due consulenti di Pisa, nominati dalla Procura, hanno effettuato una serie di controlli e campionamenti nelle piastre oggetto dell'inchiesta, alla presenza degli agenti della Forestale, compreso il comandante provinciale Antonio Rampini. I due esperti, hanno sostanzialmente acclarato quanto già individuato dai tecnici comunali e dagli stessi forestali durante le operazioni di evacuazione: presenza di marcescenza dovuta alle infiltrazioni di acqua piovana a quanto pare per errori in sede di realizzazione dei manufatti che anzichè espellere l'acqua piovana, hanno creato dei ristagni che a lungo andare hanno portato alla marcescenza del legno. I due consulenti del pubblico ministero Ciccarelli (che ha partecipato anche ad alcuni sopralluoghi) avrebbero anche individuato degli errori in fase di progettazione dei manufatti, dopo aver acquisito presso gli uffici di competenza, compreso lo stesso Dipartimento di protezione civile, i progetti degli alloggi antisismici provvisori. L'attività dei consulenti andrà avanti anche nei prossimi giorni.
Il secondo consulente nominato dalla Procura dovrà invece visionare tutto l'aspetto amministrativo, sia delle certificazioni e collaudi ma anche tutta la parte relativa alle società che nel tempo si sarebbero dovute occupare della manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi antisismici: Manutencoop, Guerrato e Antas. Sempre quest'ultimo consulente dovrà tenere conto delle telefonate intercorse anche tra gli sfollati e le stesse società, chiamate per intervenire sulle perdite d'acqua all'interno degli edifici provvisori. A disposizione della Procura ci sono anche i filmati di alcuni sfollati realizzati con i cellulari che testimoniano la presenza di acqua negli alloggi che sono stati poi abbandonati. Il fascicolo in mano al sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli, è ancora aperto contro ignoti. Il reato ipotizzato è l'omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.