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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Mercatino, chiamata a rapporto del sindaco. Dopo l'ultimatum di Sinistra italiana a uscire dalla maggioranza, Alessandrini convoca i singoli gruppi per arrivare all'approvazione finale prima del bilancio. E la Cgil attacca i consiglieri di maggioranza: senza coraggio

PESCARA È diventata una questione elettorale, politica e di tempo quella del mercatino etnico della stazione. Dopo la minaccia di Sinistra italiana di uscire dalla maggioranza, quando per due volte, due giorni fa, è mancato il numero legale in aula per votare l'approvazione della variante al prg quale ultimo atto per il via libera alle bancarelle sotto al tunnel della stazione, il sindaco ha incontrato ieri i due consiglieri e l'assessore di Sinistra Italiana. E con loro, con Daniela Santroni, Ivano Martelli e Giovanni Di Iacovo, Alessandrini ha ribadito l'impegno a chiudere la questione nel più breve tempo possibile. Sicuramente prima della discussione del bilancio che è fissata al 14 dicembre e che potrebbe slittare proprio in relazione al percorso che l'Aula farà fare al mercatino. Un obiettivo che non appare dei più semplici, tra l'ostruzionismo dell'opposizione a colpi di emendamenti e la melina dei consiglieri della maggioranza che sulla questione non si espongono direttamente (a parte qualcuno come Riccardo Padovano), ma non si fanno neanche trovare in aula al momento del voto, com'è successo al consiglio comunale di due giorni (meno di 11 consiglieri presenti su 21).Ma il sindaco, che da oggi incontrerà singolarmente i vari gruppi di maggioranza, a cominciare dal Pd, è sicuro: «I numeri ce li abbiamo e dobbiamo arrivare a votare. È una guerra di trincea in cui ognuno dovrà prendersi le sue responsabilità. Non dimentichiamo, però, che noi siamo il centrosinistra, dobbiamo favorire le politiche di integrazione. Pescara non è mai stata una città con tensioni razziali, tenendo conto, poi, che il mercatino di cui stiamo parlando è un mercatino etnico dove avrà posto chi vende prodotti etnici. Non è il mercatino dei senegalesi come si tende a sintetizzare. Ma in ogni caso», va avanti il sindaco, «per questo mercatino sono schierato da sempre, e voglio ricordare che lo stesso consiglio comunale ha votato l'ordine de giorno per la localizzazione dell'area e per l'avvio e l'adozione della variante. Adesso che si deve approvare bisogna restare coerenti. Ribadendo che con questo mercatino vogliamo favorire una forma di commercio rispettosa delle regole, in linea anche con quanto chiesto dalle Ferrovie».«Il sindaco ci ha chiesto tempo per valutare la situazione e abbiamo deciso di riaggiornarci per giovedì pomeriggio», dichiara Santroni, annunciando un incontro con Mdp e Articolo1 per discutere una linea comune da portare al sindaco».


E la Cgil attacca i consiglieri di maggioranza: senza coraggio

PESCARA«Se qualcuno avesse avuto ancora qualche residua speranza nella nobiltà della politica, l'ha vista estirpata l'altro ieri dalle azioni della maggioranza di governo del Consiglio comunale di Pescara». Attacca così, l'ufficio Immigrazione della Cgil, in riferimento alla mancata votazione del mercatino all'ultimo consiglio comunale. «È dal 19 maggio 2016 che la Comunità senegalese attende con l'atteggiamento di chi crede nella parola e nell'impegno altrui, con estremo senso di responsabilità, che venga ridata vita, nelle forme comunicate nei più piccoli particolari, a un mercato etnico che sostituisca il precedente. Il sindaco si è impegnato in prima persona, invece le forze politiche di maggioranza che avrebbero i valori della solidarietà, dell'uguaglianza, dell'integrazione stanno dimostrando che sul tema dell'immigrazione non ci sono ne' la "visione" fondata sulla concretezza dei bisogni umani, ne' la volontà di proporre una realtà diversa. Lunedì, parte dei componenti di tale maggioranza ha gettato la maschera facendo venire meno il numero legale necessario per votare. Senza vergogna e senza coraggio».


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