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Pescara, 24/07/2024
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Data: 07/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Aerei e ghiaccio, ritardi per 15 giorni Ieri altre due ore di attesa sul volo per Bergamo. Saga: «È un’eventualità, ma non dipende da noi. Controllate le partenze». L’avvocato Gargano, esperto in materia, spiega i casi in cui è possibile rivalersi sulla compagnia aerea «Ma i passeggeri possono farsi risarcire». Lo scalo è sicuro: sì al Certificato di conversione

Ghiaccio sulle ali degli aerei. Dopo il clamoroso ritardo di cinque ore di martedì, del volo Ryanair per Bergamo Orio, è successo di nuovo ieri quando lo stesso volo è decollato da Pescara alle 9,30 invece delle 7,30. Colpa, ripete la Saga, del nuovo prodotto imposto dalla normativa comunitaria per il sistema “the icing”, la procedura necessaria a togliere le formazioni di ghiaccio dalle ali degli aerei e per evitare che si formino eventualmente in volo, scongiurando così il rischio del blocco di altre parti importanti. Per questo, nelle prossime due settimane, i ritardi, legati al problema del ghiaccio potrebbero ripetersi. Lo fa sapere l’ufficio stampa della Saga: «Fintanto che la ditta inglese non ci darà un prodotto sostitutivo, e se Saga non deciderà nel frattempo di fare altra scelta, per un paio di settimane i disagi potrebbero ripetersi. Solo un’eventualità», precisano, «ed esclusivamente per i voli in partenza al mattino, vale a dire Bergamo Orio e Milano Linate che peraltro è partito regolarmente questa mattina (ieri ndr). Per le prossime due settimane è bene comunque consultare gli orari di partenza». Un problema legato anche alla grandezza dell’aeromobile e alla posizione più o meno in ombra occupata all’interno dello scalo, che non riguarda solo la Saga e l’aeroporto d’Abruzzo, ma anche altri scali italiani che, dopo l’annuncio di settembre della ditta inglese fornitrice del prodotto, che ne annunciava un adeguamento hanno ricevuto a novembre il nuovo liquido, ma con una viscosità diversa da quella richiesta. «C’è una discrepanza», va avanti la Saga, «tra quello che doveva essere il livello di composizione della sostanza e quello che poi si è verificato nell’utilizzo dello stesso. I nostri tecnici stanno facendo ogni giorno delle modifiche sulla percentuale di utilizzo del prodotto e sulla sua applicazione, ma altro non si può fare». Discrepanza che poi si è tradotta con l’aereo che non è partito in orario, come il giorno prima, e con rinnovati disagi per i passeggeri. «Martedì sono andato all’aeroporto alle sei meno dieci per prendere il volo Ryanair delle 6,30», racconta infuriato l’avvocato S.T., «avevo un appuntamento a Milano alle 11,30 ed ero perfettamente nei margini. Poi è arrivata la comunicazione del primo rinvio, alle 7,30 e poi di un’altra ora, e poi ancora la decisione finale di partire alle 11,30. È chiaro che ho dovuto rinunciare, perché ormai avevo perso l’appuntamento. E come me molti altri», va avanti l’avvocato, che si è sentito preso in giro proprio dal continuo slittamento dell’orario. «Cosa che ha provocato ulteriore caos», riprende il professionista, «perché a ogni comunicazione si provava a spostare gli appuntamenti e ad organizzarsi da capo. Ma cambiavano di continuo». Ma l’avvocato, che come gli altri è stato ripagato dell’attesa con un voucher da 5 euro per la colazione, chiederà il rimborso alla compagnia. «Con un ritardo sopra le due ore scatta un rimborso di 250 euro, e quello chiederò, anche se l’ultima volta ho dovuto rincorrere la compagnia per cinque mesi prima di veder riconosciuta la normativa che tutela i passeggeri». E infine: «Se il problema potrebbe riproporsi, e se non riescono ad adeguarsi, farebbero meglio a chiudere, evitando disagi a tutti».

«Ma i passeggeri possono farsi risarcire» L’avvocato Gargano, esperto in materia, spiega i casi in cui è possibile rivalersi sulla compagnia aerea

Da dieci anni fa cause alle compagnie aeree, occupandosi quasi esclusivamente dei diritti dei passeggeri. Voli cancellati, voli in ritardo, smarrimento bagagli, overbooking, tutti casi in cui richiedere un risarcimento è possibile. «In proporzione sono pochi i passeggeri che ne sono consapevoli», dice l’avvocato pescarese Edno Gargano che si è specializzato su questo settore dopo essere stato lui stesso, racconta, ostaggio dei ritardi aerei. «Facevo la spola tra Pescara e Palermo, dove c’era la ragazza che sarebbe diventata mia moglie, e all’ennesima udienza saltata per i ritardi aerei ho detto basta e mi sono messo a studiare». Avvocato, quand’è che si ha diritto al risarcimento? Secondo il regolamento della Comunità europea, il 261 del 2004, il passeggero ha diritto al risarcimento in caso di cancellazione del volo o in caso di overbooking, quando cioè la compagnia ha venduto più biglietti rispetto ai posti disponibili, e qualcuno rimane fuori. A chi si deve chiedere? Sempre e solo alla compagnia aerea a cui abbiamo pagato il biglietto. Se poi, come nel caso dello smarrimento bagagli in aeroporto, la compagnia si avvale di terzi, resta una sua responsabilità rispetto al cliente. A che cosa dà diritto, e in quali casi, il risarcimento? Dà diritto alla compensazione pecuniaria, che è pari a 250 euro per le tratte comprese in 1.500 chilometri, il caso di Pescara Milano o di Pescara Londra; di 400 euro per tratte tra 1.500 e 3.500 chilometri, nel caso di Pescara con la Norvegia e il nord Europa, e di 600 euro per i voli intercontinentali superiori a 3.500 chilometri. Le compensazioni con queste cifre sono previste solo per i casi di cancellazione del volo e di overbooking. Ma nel 2009 una sentenza della Corte di giustizia europea ha equiparato il risarcimento previsto per i casi di cancellazione anche ai casi di ritardo uguale o superiore a 180 minuti, vale a dire di tre ore. Dunque anche in questo caso, che è in assoluto il più frequente, si può richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro alla compagnia aerea. E anche se il biglietto è costato molto di meno, perché magari comprato con largo anticipo o con un’offerta; il risarcimento infatti è tabellare e prestabilito. E quand’è che questa compensazione non viene riconosciuta? In due casi. E cioè quando il ritardo o la cancellazione del volo sono dovuti a circostanze eccezionali, oppure a cause di forza maggiore. Tipo? Lo sciopero del personale di volo e le eccezionali condizioni meteo che non garantiscono la sicurezza del volo. Quanto dura una causa di risarcimento? Tra i tre e i 12 mesi. I tempi sono abbastanza veloci, perché anche se si deve andare in giudizio, questo avviene davanti al giudice di pace. Una procedura sicuramente più snella e veloce.

Lo scalo è sicuro: sì al Certificato di conversione

L’aeroporto d’Abruzzo ha conseguito, dopo un lungo e rigorosissimo iter istruttorio il “Certificato di conversione” ai sensi del regolamento dell’Unione europea 139/2014. La certificazione europea, rilasciata dall’Enac il 27 novembre, riguarda sia la conformità delle infrastrutture aeroportuali alle normative aeronautiche comunitarie sia l’organizzazione dei settori aziendali preposti al mantenimento delle condizioni di sicurezza in tutte le attività e operazioni aeroportuali. Il successo del percorso di conversione della certificazione aeroportuale dalle norme nazionali a quelle comunitarie è attestato dall’ Enac (Ente nazionale aviazione civile) che ha verificato la congruità dei requisiti tecnici e delle procedure amministrative dell’aeroporto d’Abruzzo rispetto alle prescrizioni. Per la Saga, la società di gestione dello scalo pescarese, si tratta di un importante risultato conseguito nell’anno dei record, che ha visto l’aeroporto d’Abruzzo superare, con 582.613 passeggeri registrati già a fine ottobre, il totale traffico passeggeri raggiunto a fine 2016 che era stato di 572.000 unità. Traguardi numerici importanti supportati da un sempre maggiore flusso di viaggiatori sulle rotte internazionali.

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