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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Terremoto e sicurezza - Autostrade, il Tar sblocca i fondi. Sì al ricorso di Strada dei Parchi. Il Governo ha 15 giorni per versare i 57 milioni salva-cantieri

PESCARA Quindici giorni per versare alla società Strada dei Parchi i 57,7 milioni necessari al completamento delle opere di messa in sicurezza sulle autostrade A24 e A25. È di ieri pomeriggio l'ordinanza della prima sezione del Tar Lazio, che ha evitato il blocco dei cantieri, ordinando al Governo di erogare i finanziamenti necessari al i lavori che hanno come obiettivo quello di prevenire i fenomeni di "scalinamento" dei viadotti autostradali in caso di terremoto. Il Tar, inoltre, si è riservato di decidere sulla nomina di un commissario ad acta che subentri al Ministero, in caso di ulteriore inerzia nella gestione di questa delicata partita. La questione, nel suo complesso, sarà affrontata il prossimo 17 gennaio durante l'udienza di merito. «L'intervento del Tar», dice la società, «sblocca una situazione che era arrivata al limite. Tra una settimana al massimo sarebbe infatti scattato il blocco dei lavori con la chiusura dei cantieri. Il tutto mentre in questi giorni nuove scosse si sono registrate lungo tutta la fascia dell'Italia Centrale attraversata dalle due autostrade. L'intervento della Magistratura amministrativa finisce così per colmare un vuoto fatto di mancate decisioni e inattività dei Ministeri competenti. Che sono rimasti sordi anche agli appelli che si sono levati forti da parte di tutta la politica abruzzese, dagli amministratori locali e dai sindacati».La vicenda amministrativa davanti al Tar è partita la scorsa primavera. A maggio, so la concessionaria Strada dei Parchi aveva avviato i lavori di messa in sicurezza dei viadotti, con l'apertura di circa 70 cantieri lungo le tratte autostradali gestite. Era stato proprio il Ministero delle infrastrutture a ordinare le opere urgenti di messa in sicurezza, che prevedevano prevedevano interventi per 169 milioni circa. «Ma il Ministero», aggiunge ancora la società, «ha coperto solo parzialmente l'importo dell'opera. Precisamente per 111 milioni, che altro non sono che la somma di due rate del prezzo di concessione, che la concessionaria versa all'Anas. Ricordiamo infatti che la Concessionaria SdP non ha un Piano finanziario approvato. Sono passati cinque anni da quando il precedente è scaduto. Senza uno strumento come il Piano finanziario, la concessionaria non può neanche ricorrere al credito ordinario per finanziare la manutenzione straordinaria dell'infrastruttura».«Usciamo da una situazione davvero kafkiana», commenta Cesare Ramadori, amministratore di Strada dei Parchi. «Ci ordinano di fare dei lavori, ci indicano l'importo. I fondi ci sono, ma non ce li assegnano tutti. Al punto che, senza questa decisione del Tar, avremmo dovuto chiudere i cantieri e lasciare il lavoro incompiuto. Mandando a casa 700 persone. Il tutto mentre le scosse continuano e ci avviamo verso il periodo delle nevicate. Speriamo che non si perda altro tempo. Ci aspettiamo pertanto che tutto si risolva con il passaggio della Legge di Stabilità, in discussione la prossima settimana alla Camera. Noi da parte nostra spingeremo perché si arrivi a concludere questa prima fase di messa in sicurezza urgente nel più breve tempo possibile, nell'interesse della sicurezza di tutti e per garantire la funzionalità di un'infrastruttura strategica per la Protezione Civile».

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