PESCARA Senza quei finanziamenti non sarà possibile eseguire i lavori di messa in sicurezza delle due autostrade. E quei lavori li avete ordinati voi alla società concessionaria, sottolineandone per altro l’urgenza a causa degli eventi sismici del 2009, dell’agosto 2016 e del gennaio 2017 che hanno interessato l’Abruzzo e il resto del centro Italia. E’ questo il succo dell’ordinanza con cui la prima sezione del Tar di Roma ha imposto al governo nazionale (tramite il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture) di adempiere, entro 15 giorni, al versamento dei 57,7 milioni alla società Strada dei parchi per la messa in sicurezza della A24 e della A25. La società del Gruppo Toto aveva minacciato di chiudere i cantieri sulle due autostrade in assenza di finanziamenti. Il blocco sarebbe dovuto scattare entro una settimana, con gravi conseguenze per tutti: utenza e addetti ai lavori, alcuni con il rischio di trovarsi disoccupati alla vigilia del Natale. Un intervento per altro sollecitato da tempo alla concessionaria dallo stesso ministro Graziano Delrio, dopo avere ravvisato la necessità di agire in tempi rapidi. Le somme stanziate sono però arrivate solo in parte: 111 milioni dei 169 previsti. Nel mezzo, a complicare le cose, si è messa anche la vicenda del contenzioso con Anas per il versamento dei canoni concessori pregressi. Così Strada dei parchi ha inoltrato ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio che ha accolto le motivazioni del Gruppo Toto. La contromossa potrebbe essere adesso l’appello del ministero al Consiglio di Stato. Intanto resta l’obbligo, impartito dai giudici del Tar, di adempiere entro 15 giorni al versamento delle somme necessarie per non interrompere le operazioni di messa in sicurezza del tracciato, fatto di viadotti e gallerie che, oltre ad essere stati sottoposti all’usura del tempo negli ultimi decenni, hanno subito varie sollecitazioni alle infrastrutture a causa degli eventi sismici e delle ripetute ondate di maltempo dello scorso inverno.