Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.561



Data: 08/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Torna il lavoro, ma è precario. Il lavoro ritorna a crescere ma non è stabile

PESCARA La soglia psicologica da superare era quella dei 500.000 occupati, sotto la quale l'Abruzzo era sprofondato dopo la grande crisi del 2008. Un traguardo acciuffato dopo un decennio di lacrime e sangue, certificato dai dati Istat dell'ultimo trimestre 2017: i posti di lavoro sono adesso 512.000, contro i 482.000 del terzo trimestre dello scorso anno. Ma il dato più significativo è che si è tornati al livello pre-crisi del 2008, quando gli occupati erano 515.000, prima che il grafico iniziasse a scendere in modo preoccupante sino a toccare i punti più bassi nel 2013 e nel 2014, con l'occupazione ferma a 474.000 unità. Un altro segnale di crescita dell'economia regionale che mette d'accordo quasi tutti, anche se alcuni problemi restano e riflettono un po' il disagio registrato nel resto del Paese quando si parla di posti di lavoro, argomento per altro caldissimo della campagna elettorale.
La Cisl Abruzzo è la prima a commentare positivamente gli ultimi dati: «L'Istat ci dice che crescono finalmente i posti di lavoro dopo due trimestri problematici. L'occupazione è in crescita soprattutto nei servizi, nel commercio, nell'industria. E' stabile in agricoltura, rallenta solo nell'edilizia. Le altre stime sono tutte positive».
LA QUESTIONE
Il sindacato solleva tuttavia una questione molto dibattuta in questi giorni a livello nazionale: «Sale l'occupazione, ma non è un lavoro stabile». Così, in attesa degli effetti delle misure inserite nella legge di Stabilità (sgravi fiscali per le aziende a sostegno dell'occupazione giovanile), la Cisl pone un interrogativo: «Come si chiuderà il 2017? Il contratto stabile non sembra rientrare nei piani immediati delle aziende abruzzesi, dove meno di 30 posti su 100 saranno a tempo indeterminato, compreso l'apprendistato». Le previsioni del Rapporto Excelsio per il trimestre novembre 2017- gennaio 2018 sono queste. Il sistema produttivo starebbe insomma manifestando una certa prudenza in vista delle misure messe in campo dall'attuale Governo per garantire stabilità al lavoro giovanile. Misure che scatteranno però solo all'inizio del prossimo anno. Inoltre, pur nella sua dinamicità, anche il mercato del lavoro regionale presenta significative variazioni nelle quattro province: L'Aquila è la più vivace, come segnala ancora la Cisl, seguita da Pescara e Teramo. Tutto si muove più lentamente a Chieti, dove il tasso di assunzioni previste è addirittura segnalato come il più basso d'Italia. Intanto, dai dati Istat del terzo trimestre 2017 arrivano segnali incoraggianti anche su altri fronti, sia pure caratterizzati da alcune contraddizioni: «L'economia è in ripresa - commenta il segretario della Cisl Abruzzo-Molise Leo Malandra -, il mercato del lavoro regionale è in movimento, offre più occasioni, ma non ancora lavoro stabile. Non si consolida». Quello sull'occupazione resta comunque il miglior risultato degli ultimi 5 anni, con un saldo positivo di +20.373 unità. Malandra invita però a non incrociare le braccia: «Se la ripresa c'è, va accompagnata e sostenuta. L'Inps - aggiunge - segnala l'allarmante tendenza della nostra regione, l'unica a confermare una forte dipendenza dagli ammortizzatori sociali, ancora ampiamente utilizzati nonostante il crollo registrato a livello nazionale (-40%)». Altra riflessione: «Secondo stime molto prudenti - osserva il segretario della Cisl -, il 2018 potrebbe davvero costituire l'anno di svolta per migliaia di giovani abruzzesi. Potrebbero essere 20.000 i nuovi contratti stabili incentivati nell'arco di tre anni. Ma Regione e parti sociali devono sentirsi impegnate a sensibilizzare imprese e lavoratori per indirizzare le misure verso le fasce deboli del mercato: disoccupati di lunga durata, persone con competenze ridotte e qualificazione inadeguata. Bisogna prevedere percorsi formativi e integrare gli interventi nazionali con le azioni locali, a partire dalla sperimentazione del contratto di ricollocazione».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it