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Pescara, 24/11/2024
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Data: 09/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Civitarese ad Alessandrini «Sono pronto a lasciare». L'assessore al traffico e all'urbanistica si sfoga con il sindaco e i consiglieri «Se non condividete i miei progetti vuol dire che non avete più bisogno di me»

PESCARA Le aree di risulta. Il nuovo stadio. Le misure per ridurre lo smog. Corso Vittorio di nuovo a doppio senso di marcia per i bus. E persino le piste ciclabili. Sono troppi i progetti presentati in questi mesi da Stefano Civitarese e messi in discussione da una parte della maggioranza. Ma ora l'assessore al traffico e all'urbanistica vuole garanzie per andare avanti e giovedì sera ha preso carta e penna per scrivere una lettera riservata al sindaco, ai suoi colleghi assessori e ai consiglieri di maggioranza con cui minaccia addirittura di lasciare il suo incarico se non dovessero essere condivisi i suoi progetti per la città.Una sorta di ultimatum che arriva proprio in un momento delicato per il sindaco Marco Alessandrini, già alle prese con l'avvertimento lanciato dai consiglieri di Sinistra italiana e Mdp che minacciano di non votare il bilancio se non dovesse essere approvata in consiglio la delibera sul mercatino etnico. Ora è arrivato un altro grattacapo per il primo cittadino, che rischia di perdere l'assessore di punta proprio quando stanno per arrivare a compimento provvedimenti importanti, come quelli per le aree di risulta, per la lotta allo smog, per la riapertura di corso Vittorio ai bus nei due sensi di marcia, per il traffico.Ma nella lettera di sei pagine Civitarese chiede chiarezza al sindaco e alla maggioranza. L'assessore parte da un'analisi della situazione attuale. «A chiusura del 2017», si legge, «dopo un anno di lavoro e in vista del nuovo anno, che in ogni caso sarà l'ultimo intero per questa amministrazione, avverto l'esigenza di fare il punto della situazione per proseguire senza tentennamenti la nostra azione nel corso del 2018, i cui primi mesi saranno decisivi».Civitarese prosegue elencando i progetti più importanti in ballo. «Le aree strategiche prioritarie», afferma, «sono le aree di risulta, il Polo della conoscenza e le aree fluviali e portuali». L'assessore, quindi, entra nel dettaglio delle singole proposte. «Il progetto per la realizzazione del parco centrale (aree di risulta)», spiega, «ha superato la fase delle valutazioni ambientali ed è pressoché pronto ad approdare in consiglio per la variante urbanistica, essendosi messe a punto anche le questioni relative al piano economico-finanziario, alla tariffazione, al piano della sosta nelle aree contermini e al capitolato per i lavori e la gestione. In primavera, definita la variante, si procederà alla gara europea». Poi, il progetto della cittadella dello sport con la realizzazione di un nuovo stadio. «La giunta», fa presente, «ha di recente preso atto, per la presentazione in consiglio, del Masterplan del polo della cultura e della conoscenza che individua e disciplina una serie di azioni e misure per trasformare questo settore della città in un grande campus diffuso in cui cultura, economia della conoscenza, formazione e sport, eventi e qualità dell'ambiente urbano, attorno all'ampliamento della pineta, diventino il cuore pulsante dell'area metropolitana».L'assessore prosegue parlando di Piano traffico che si tradurrà presto in interventi di breve periodo. E nell'ultima parte della lettera lancia un avvertimento. «Per fare questo occorrono coesione e determinazione», sottolinea, «adottare un piano strategico significa guardare alla foresta piuttosto che ai singoli rami e credo dovremmo tutti sforzarci di spiegare alla città che la foresta è un beneficio per tutti e gli egoismi (i rami) sono nemici dello sviluppo».«Se, tuttavia, non fosse questa la visione effettivamente condivisa», aggiunge, «e prevalesse l'idea di dare priorità a una politica, per così dire, a-strategica, sarebbe il caso di dircelo chiaramente e serenamente. Eviteremmo riunioni, confronti, cabine di regia, commissioni, comunicati stampa in cui annunciamo milioni di interventi che altri spenderanno o torneranno alla fonte». «È ovvio», conclude, «che per una politica a-strategica non vi è bisogno del sottoscritto e per gestire il quotidiano vi sono certamente politici più adatti e bravi di me. Non mancheranno, mi auguro, nei prossimi giorni occasioni per chiarirci le idee».

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