PESCARA Illuminazione natalizia bocciata. Mercatino dell'Immacolata bocciato. Percorso del bus navetta bocciato. I commercianti di corso Vittorio Emanuele, o meglio alcuni di loro, intervengono sulle iniziative promosse dal Comune per le feste di fine anno. E storcono il naso. Perché si poteva fare molto di più, dicono. E non si è fatto. «È andata come l'anno scorso, se non peggio», dicono delusi dal negozio Le Magie. «Speravamo in un trattamento uguale a quello riservato alle altre strade, ma è evidente che non è così. Dopo la delusione del 2016, quando hanno allestito qualcosa solo a metà dicembre, quest'anno non abbiamo neppure versato il contributo richiesto». Gli affari non vanno bene e «il lavoro in più che poteva esserci nel ponte dell'Immacolata è venuto meno per via del mercatino», che si conclude oggi su corso Vittorio ed è cominciato venerdì. «Le bancarelle non creano movimento nei negozi, anzi tengono lontane la gente. Non è possibile che la strada di accesso alla città sia trattata così. Sembra quasi che corso Vittorio sia stato preso di mira», proseguono dal negozio di abbigliamento. «Abbiamo anche provato a parlare con il Comune ma da parte nostra sta venendo meno perfino la voglia di dialogare con l'amministrazione. Forse si dovrebbe solo manifestare», concludono i commercianti facendo notare che «qui il bus navetta non passa, il parcheggio dell'area di risulta si paga anche nei festivi e non si sa cosa ne sarà del doppio senso». È dello stesso avviso anche Aldo Marino che contesta l'illuminazione natalizia «realizzata con i rimasugli di altre strade. Quelle di Pescara non sono le «Luci di artista» di Salerno e basterebbe andare a Salerno, dove io sono stato, per rendersene conto». Marino vorrebbe che si creasse un dialogo tra commercianti e Comune anche perché lui è stato «amministratore per dieci anni» e non è piacevole riscontrare che «hanno fatto meglio di Pescara a Spoltore e pure in alcuni paesini». Critiche anche per il mercatino di questi giorni che «blocca in casa chi vive in via Milano, limita la circolazione e blocca i pullman». Certo è vero che «c'è crisi, i negozi sono vuoti e si compera solo l'essenziale, anche al supermercato» ma Natale poteva essere l'occasione «per organizzare qualcosa di bello» su corso Vittorio e non certo il mercatino «con le cianfrusaglie». Marino sa cosa si potrebbe fare perché ha organizzato i mercati in centro anche lui, a suo tempo, «arrivando a 580 espositori». Risente meno della crisi l'attività della tabaccheria di Patrizio Fraioli ma il discorso non cambia. «Ogni anno è sempre la stessa storia, siamo sempre su un livello minimal, per le illuminazioni. E tutto è concentrato su corso Umberto e piazza Salotto. È chiaro che non c'è un progetto, dietro». Eppure, suggerisce il tabaccaio, basterebbe la compartecipazione di «commercianti e Comune per arrivare a realizzare delle luminarie decenti». Ma quest'anno lui non ha ricevuto neppure la richiesta di contributi. Anche Fraioli non è entusiasta per le bancarelle che «azzerano il passaggio del mezzi, non creano passeggio e non influiscono positivamente sulle vendite. Il nostro corso», sottolinea, «vive grazie degli autobus, che portano qui chi arriva da fuori. E io sento tanti lamentarsi del mancato transito dei bus sul corso, in particolare gli anziani, perché bisogna raggiungere la zona della stazione». Parla di «discriminazione» rispetto a corso Umberto e ad altre vie anche Mirco Santavenere della pizzeria Tonino. «Siamo insoddisfatti e lo siamo in tanti. Ci rifilano sempre le luminarie più scarse e più brutte mentre ci avevano promesso le luci di artista». Inutile chiedere di più e meglio, perché «non ci danno retta. Promettono di fare qualcosa ma non lo fanno e il mercatino non sempre ci agevola: spesso ci sono le solite cose, viste e riviste, e la gente non è più incuriosita, non ci viene».