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Data: 11/12/2017
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Centro turistico: Giuliani vs Biondi, «La mia sostituzione solo per intestarsi merito fontari»

L'AQUILA - “Commissariare il Centro turistico del Gran Sasso (Ctgs) è stata solo una mossa politica per potersi intestare il merito della riconsegna della seggiovia e dell’ostello di Campo Imperatore, ma adesso il Comune dell’Aquila si trova a dover far fronte ad una gestione difficile e non riesce a pagare gli stipendi e la tredicesima dei dipendenti della società. La nuova gestione ha dichiarato in pompa magna di aver pagato le mensilità arretrate, ma lo ha fatto grazie a un anticipo di rata, che a me è stata negata”.

Non usa mezzi termini l’ex amministratore del Ctgs, Vincenzo Fulvio Giuliani, nel parlare della nuova gestione della società, affidata pro-tempore, l’11 ottobre, a Domenico De Nardis, già dirigente del settore Partecipate e Avvocatura del Comune, a margine della denuncia di ritardi nei pagamenti degli stipendi dei lavoratori del Centro, fatta dal segretario provinciale Filt-Cgil, Domenico Fontana (leggi l'articolo)

“Quello che si inizia a vedere è che non è cambiato nulla, nella mia gestione ci sono stati dei ritardi nel pagamento di due mensilità - si sfoga ad AbruzzoWeb Guliani - A luglio-agosto ho chiesto un anticipo di rata al Comune (in base a quanto previsto dal contratto di gestione, il quale implica che ogni mese il Comune metta una quota per la gestione), che però mi è stata negata, ma a De Nardis lo stesso è stato autorizzato e ha potuto pagare i ritardi, esattamente nello stesso modo in cui avrei potuto fare io, ma adesso i soldi sono finiti e siamo punto e a capo”.

L’ex amministratore, tra l’altro, è stato l’unico delle società partecipate a essere sostituito dalla nuova amministrazione, guidata da Pierluigi Biondi, a pochi mesi dal suo insediamento in Comune; una mossa che, secondo Giuliani, è stata pensata in vista delle future inaugurazioni della nuova seggiovia delle Fontari e dell’ostello.

“Tutto questo mi porta a pensare che la mia sostituzione sia stata una mossa assolutamente politica - tuona Giuliani - perché la popolazione aquilana è sensibile alle tematiche che riguardano il Gran Sasso, è un argomento che attecchisce tra i cittadini e, avendone fatto un baluardo in campagna elettorale, cacciare me per prendere direttamente la gestione con un commissario pro-tempore era certamente una scelta che avrebbe colpito; poi ci sono la seggiovia e l'ostello che sono praticamente finiti, dopo 15 anni di immobilismo totale e in questo modo potranno intestarsi in toto il merito”.

D’accordo con le sue parole anche la Filt-Cgil che, in una nota, ha parlato di “tanto risalto mediatico e termini forti, ma di azioni concrete, nessuna”, sottolineando, addirittura, che i “i problemi si sono accentuati e non c’è stato alcun cambio di passo con la precedente gestione”.

Dichiarazioni che non sono piaciute al sindaco Biondi che, in una nota, ha sottolineato “di aver rilevato un'azienda nella quale sono stati riscontrati immediatamente mancati pagamenti ai fornitori, ammanchi, disorganizzazione e nonostante questo molto è stato già fatto”, puntando il dito, in questo modo, contro la gestione di Giuliani (leggi l'articolo).

Accuse subito rimandate al mittente dall’ex amministratore del Ctgs: “Il problema del management alla base del centro turistico è che la società è in perdita strutturale, spende di più di quanto guadagna - spiega Giuliani - per questo è stato ridotto il costo del personale e dell'energia, ma nonostante ciò, la stagione scorsa è stata segnata da un trend molto negativo, abbiamo avuto il terremoto e poi la tragedia dell’hotel Rigopiano ed è per questo che avevamo pensato di gestire direttamente le strutture alberghiere, aumentando le entrate”.

Per risollevare la società, dunque, la gestione non può prescindere dalle strutture alberghiere: rifugio e albergo, infatti, “incassano quanto la stazione, per questo - sottolinea - bisognerebbe che tutto fosse in capo a un unico gestore”.

Alle accuse di aver gestito il tutto in modo fallimentare, Giuliani ci tiene a precisare, carte alla mano, che “rispetto a quelle passate, c’è stato un contenimento notevole dei costi e un aumento delle entrate - conclude - Abbiamo avuto 700 mila euro di utile, a prescindere da ciò che si dice e si è detto, quindi mandare via una gestore così, per il puro gusto di intestarsi un taglio del nastro, secondo me è una cosa ridicola”.

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