PESCARA Dopo quasi dieci anni di attesa, la Zona franca urbana può finalmente partire. Nei giorni scorsi, il direttore generale del ministero dello Sviluppo economico Carlo Sappino ha inviato una lettera al presidente della Regione Luciano D'Alfonso e al sindaco Marco Alessandrini per avvertirli che sono stati reperiti 3.076.099 euro per la Zona franca urbana.Non è finita qui, perché potrebbe arrivare dallo Stato un'altra somma ancora più consistente. «Si segnala», si legge alla fine della lettera, «che tra la scrivente amministrazione e il Comune di Pescara è in fase di attivazione un procedimento volto al recupero di ulteriori risorse, attualmente in perenzione, attribuite dalla delibera Cipe dell'8 maggio del 2009, numero 14, alla Zona franca urbana di Pescara. Tali risorse, ove rese disponibili, ammontano a 4.290.065 euro». Si tratta di una notizia importante che rimette in gioco la Zona franca urbana, un progetto che ha rischiato di finire per sempre in archivio proprio per la mancanza di fondi. Bisogna ricordare, in proposito, che Pescara è l'unica città in Abruzzo che è riuscita a rientrare nel decreto del governo, del primo gennaio 2008, per l'istituzione delle Zone franche urbane. Viene definita Zona franca quella parte di territorio (a Pescara la zona sud ovest) in cui le attività economiche fruiscono di un regime fiscale vantaggioso. Una parte di Pescara dovrebbe diventare una sorta di paradiso fiscale per quelle aziende che decideranno di insediare le proprie attività nell'ambito della Zfu. Le agevolazioni riguardano l'esonero totale dal pagamento delle imposte sui redditi per i primi cinque anni di attività, fino a un massimo di 100.000 euro, con un aumento di 5.000 per ogni lavoratore assunto. Esonero dal pagamento dell'Imu e dei contributi sulle retribuzioni dei dipendenti.