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Data: 14/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
D'Amico, grandi investimenti poi a ottobre ci sarà l'addio «Avrei voluto realizzare la cabinovia alcuni capibastone hanno detto no». Un lungo applauso e una standing ovation hanno accolto il Rettore Luciano D'Amico nella sua ultima conferenza stampa di fine anno, ieri, nel Campus di Coste Sant'Agostino

Un lungo applauso e una standing ovation hanno accolto il Rettore Luciano D'Amico nella sua ultima conferenza stampa di fine anno, ieri, nel Campus di Coste Sant'Agostino. Il mandato del Rettore è in scadenza, terminerà infatti il 31 ottobre. D'Amico, lascia un'eredità pesante e pensante, fatta di progetti realizzati e una vera e propria rivoluzione culturale che ha trasformato l'Ateneo in una comunità in cui gli studenti sono fieri di indossare le magliette con la scritta Io sono Unite. Ieri, al termine della conferenza, D'Amico ha firmato un bando da 22 milioni di euro per il raddoppio del Polo scientifico, il primo di una serie che porterà in città una cifra complessiva di circa 100 milioni di euro: il recupero dell'ex Manicomio, la residenza studentesca che verrà realizzata dall'Adsu nell'ex rettorato e i nuovi laboratori dell'Istituto zooprofilattico con la nascita del centro Agro Bio Serv previsto nel piano degli interventi del Masterplan. Non a caso D'Amico ha scelto come suo motto, e come frase-simbolo da lasciare agli studenti «Non bisogna avere paura».
«Non ne ha avuta l'Ateneo quando, 5 anni fa, ha accolto le sfide che proponevo ha affermato Non ne hanno avuta i docenti i colleghi dell'amministrazione. Anni fa si provava quasi vergogna nel dire che si era iscritti all'Ateneo teramano, adesso non è più così, siamo riusciti a spezzare quei privilegi dati solo a persone a noi vicine, ad allargare i nostri orizzonti ed ad essere aperti anche a verifiche e controlli». E tra le sfide e vinte dal Rettore e dalla sua squadra c'è anche quella di aver ottenuto un primo accreditamento pieno per l'Ateneo da parte del Miur, risultato tutt'altro che scontato, visto che per altre prestigiose Università come quella di Torino è stata disposta la chiusura di un corso di laurea.
L'Università, ha detto D'Amico, ha realizzato uno scatto di crescita, con la capacità di autogestirsi e rapportarsi al territorio, diventando anche punto di riferimento e location per gli eventi culturali e ricreativi. Resta qualche ferita aperta, come la mancata realizzazione della cabinovia per il collegamento tra il centro e Colleparco. «La città è stato l'affondo del Rettore ha sempre risposto in maniera straordinaria, e il sindaco aveva mostrato una certa apertura, ma poi c'è stata la ferrea opposizione di alcuni capi bastone, che hanno invocato la lesa maestà del Consiglio comunale. Alla fine cosa hanno scelto di realizzare? Una rotonda a San Nicolò, mentre parte dei fondi sono andati per la cabinovia di Chieti. Spero che il territorio possa emanciparsi presto da questa situazione di feudalità». D'Amico non si ferma: ha già contattato il nuovo Vescovo, Monsignor Lorenzo Leuzzi, per poter realizzare, all'interno del seminario diocesano, una struttura di accoglienza per gli studenti che arrivano dai Paesi del Terzo Mondo, che non pagheranno le tasse universitarie e avranno pasti gratis dall'Adsu. «Il mio successore? Sarà sicuramente un professore dell'Ateneo teramano», ha scherzato il Rettore nel rispondere ad una specifica domanda e annunciando di voler prendere un anno sabbatico al termine del suo mandato per dedicarsi alla ricerca, ma la sua visione strategica e la capacità di realizzazione potrebbero far pensare per lui anche un futuro in politica, magari lontano da Teramo.

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