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Data: 16/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ryanair volta pagina e apre ai sindacati

ROMA Una svolta storica per le relazioni industriali dell'azienda, anche se per molti è ancora troppo poco: Ryanair riconosce il ruolo dei sindacati dei piloti in tutta Europa, quindi anche in Italia. Una mossa che ottiene l'effetto sperato: i comandanti italiani della compagnia low cost ieri si sono presentati regolarmente al lavoro. L'Anpac, il sindacato che li rappresenta e che fino all'altro giorno la compagnia aerea non riconosceva, ha revocato lo sciopero. La svolta è stata comunicata con una lettera del capo del personale al sindacato Ialpa, quello dei piloti irlandesi, poi estesa anche alle rappresentanze nel Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Portogallo. «Ryanair cambierà la sua politica di lungo corso di non riconoscere i sindacati» si legge nella lettera. Un tono nettamente diverso rispetto alle minacce di sanzioni economiche contro chi avesse aderito allo sciopero, contenute nella missiva di qualche giorno fa. A far cambiare idea alla low cost irlandese, secondo quanto detto dal patron Micheal O'Leary, è stata l'intenzione di garantire ai propri clienti la serenità sui voli di Natale: «Se il modo migliore di raggiungere questo obiettivo è parlare con i nostri piloti attraverso un riconosciuto processo sindacale, allora siamo preparati a farlo». La sensazione però è che la svolta sia stata dettata soprattutto dalla compattezza del fronte della protesta, che vedeva scioperi programmati in Italia (ieri, ndr), in Irlanda il 20 dicembre e in Germania.
E dalle reazioni di condanna da parte delle istituzioni verso il pugno duro dell'azienda, a cominciare dall'«indignazione» del governo italiano espresso con i ministri Calenda, Del Rio e Poletti. In Italia, inoltre, Ryanair si è trovata contro anche il Garante sugli scioperi, pronto ad aprire procedimenti sanzionatori. E proprio dal Garante ieri è arrivata «grande soddisfazione» per l'apertura al dialogo.
FARI ACCESI
Ma i guai per O'Leary probabilmente non sono finiti. Ieri il ministro Calenda ha ribadito l'intenzione di tenere ben accesi i fari sulla low cost: «Ho chiesto ai commissari di Alitalia di aprire una richiesta di informazioni su tutti i contributi che Ryanair prende dalle regioni». Per Calenda il riconoscimento del sindacato dei piloti «è il minimo e non basta». Infatti la compagnia si è detta disposta a trattare solo con i sindacati dei piloti. Ovvero la categoria dei dipendenti più forte, quella che è difficilmente rimpiazzabile in quattro e quattr'otto e quindi con le sue proteste può lasciare a terra gli aerei. Cosa che ha fatto infuriare lgli altri sindacati, quelli degli assistenti di volo e personale di terra. «Spero che Ryanair cambi rotta verso tutti i lavoratori e non solo verso i piloti» dice Nico Piras, segretario generale Fit-Cisl. «La nostra lotta non si fermerà. Ryanair deve riconoscere tutti i sindacati rappresentativi» annunciano i vertici di Filt Cgil e Uiltrasporti. E così l'Usb, determinata ad adire la magistratura per comportamento antisindacale. La stessa Anpac (organizzazione dei piloti), pur parando di «primo importantissimo passo», auspica che «l'apertura al dialogo» sia riconosciuto anche per gli assistenti di volo.
Intanto ieri comunque non è stata una giornata facile per i passeggeri. A causa dello sciopero dell'Enav dalle 13 alle 17, in tutti gli aeroporti italiani sono stati molti i voli cancellati. 77 solo quelli dell'Alitalia, che però ha riprotetto quasi il 90% dei passeggeri coinvolti in altri voli della stessa giornata.

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