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Pescara, 24/07/2024
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Data: 16/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Chieti, tagli da 6,5 milioni al Comune. L'amministrazione in ginocchio per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato. Stangata anche su Atessa, Lanciano e Vasto (il taglio ai comuni - guarda)

CHIETI Tre milioni di euro tagliati nel 2013; altri tre milioni e 316mila spariti nel 2014; e nel 2015 anche una sanzione di 202mila euro per il patto di stabilità non rispettato. Sono questi i numeri della mannaia dello Stato che si è abbattuta sul Comune di Chieti. Se l'amministrazione si ritrova con i conti in rosso tanto da fare i salti mortali per racimolare 33mila euro da dedicare alle luminarie e alle feste di Natale, la colpa è anche dei mancati trasferimenti dal governo. E ora 5 consiglieri comunali chiedono all'amministrazione di fare causa ai vertici del governo per ottenere «il rimborso delle somme illegittimamente trattenute»: «Il Comune di Chieti è stato fortemente penalizzato», dice una mozione presentata dai consiglieri Mario De Lio, Marco Russo e Clara Ricciardi dell'Udc e Stefano Rispoli e Mario Troiano, ex Forza Italia passati al gruppo misto. Per Chieti, quei 6,5 milioni sono decisivi: il 27 settembre scorso, la Corte dei Conti ha segnalato «criticità» con «un disequilibrio di cassa pari a meno 14,9 milioni»; un allarme rinnovato, meno di un mese fa, dai revisori dei conti interni che hanno sottolineato la forbice troppo grande tra tasse locali e riscossioni. Il Comune di Chieti non è l'unico ad aver subito tagli impressionanti. I Comuni della provincia che, in due anni, hanno subito tagli per oltre un milione di euro sono: Atessa, Francavilla, Lanciano, Ortona, San Giovanni Teatino, San Salvo e Vasto. Tagli che hanno avuto la conseguenza di una cancellare servizi ai cittadini. In totale, i 104 Comuni chietini si sono visti cancellare quasi 30 milioni di euro di finanziamenti: si va dai 13mila euro decurtati a Montebello sul Sangro, fino agli oltre 6 milioni di Chieti. In mezzo, i Comuni di medie dimensioni che devono fare i conti con mancati trasferimenti per 3-400 mila euro, cioè risorse necessarie per mandare avanti i servizi.L'iniziativa dei consiglieri teatini si basa su una sentenza della Corte Costituzionale che, nel 2016, ha dichiarato l'illegitimità costituzionale della spending review introdotta nell'era dell'ex premier Mario Monti. «La disposizione censurata dalla Corte Costituzionale», spiegano i consiglieri, «ha comportato la lesione dell'autonomia finanziaria riconosciuta agli enti locali dall'articolo 119 della Costituzione. Inoltre, i criteri di riparto per la definizione delle risorse spettanti ai Comuni penalizzano fortemente Chieti in quanto l'amministrazione ha versato nel 2015 al fondo di solidarietà comunale più di quanto riceve in fase di ridistribuzione». Con la mozione, che sarà discussa nel consiglio comunale di lunedì prossimo, i consiglieri chiedono al sindaco Umberto Di Primio, che è anche vice presidente nazionale dell'Anci, di intervenire per «contrastare il taglio e introdurre correttivi volti a contenere l'effetto delle riduzioni». I consiglieri chiedono che il Comune protesti con un atto ufficiale: «Molte amministrazioni, con capofila il Comune di Conegliano, hanno ritenuto opportuno, consorziandosi, di dare incarico a uno studio legale per impugnare al Tar del Lazio il decreto del ministero dell'Interno del 2 maggio scorso che ha rinnovato i tagli. Chiediamo al sindaco e alla giunta di diffidare la presidenza del Consiglio dei ministri e i ministeri dell'Economia e dell'Interno per ottenere il rimborso».

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