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Data: 16/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Acqua del Gran Sasso: chiesto l'accesso agli atti «I laboratori di Fisica Nucleare devono garantire la massima sicurezza»

L'Osservatorio Indipendente sull'acqua del Gran Sasso ha presentato ieri mattina una richiesta di accesso agli atti al vice presidente regionale Giovanni Lolli, anche presidente della Commissione tecnica per la messa in sicurezza del bacino acquifero contaminato dai vicini laboratori di fisica nucleare e dall'A24, chiedendo di esaminare i progetti in campo per evitare che si ripetano fenomeni come quelli già capitati in passato di inquinamento delle condutture d'acqua. Vorremmo capire chiarisce da subito Massimo Fraticelli, componente dell'Osservatorio - se la progettazione è terminata e cosa tratti, perché a noi il dubbio ci assale ed è quello che i laboratori di Fisica nucleare faccia la messa in sicurezza per sé, tralasciando gli aspetti autostradali che invece sono fondanti. Roberto Guercio, esperto di sistemi idraulici, è affidatario da parte dell'Infn di una valutazione ed uno studio per un piano di messa in sicurezza: Lui del resto è stato collaboratore di Balducci e la prima domanda che ci sorge spontanea è sapere se tutto ciò che aveva progettato ai tempi del commissario vada bene o no. Fraticelli teme che siano sopraggiunte novità tecniche che possano complicare le cose: Guercio ci chiarisca che ciò che si doveva fare prima e non si realizzò si deve ancora fare o ci sono novità?. L'Osservatorio intende dunque vigilare sull'intero bacino idrico: L'acqua la vogliamo mantenere tutta, non ci interessa solo la parte del laboratorio. L'accesso agli atti vuole fare chiarezza anche sul periodo e sulla durata dell'incarico di Guercio da parte dei laboratori, si vogliono approfondire i tipi di rapporto intercorsi. Dall'eventuale risposta scatterà il prossimo step per l'Osservatorio che ha intenzione di presentare ai propri associati tutte le carte per far luce sulla vicenda. Un altro accesso agli atti si sta preparando, questa volta da parte di altre organizzazioni, per ciò che riguarda la sicurezza generale dei laboratori. Il piano che regolamenta quest'aspetto non è aggiornato dal 2011 e non v'è traccia di quello esterno. Ma ci sono, non ci sono? si chiede perplesso Fraticelli. La vicenda viene paragonata ad una foto di ciò che è il nostro paese ora: una situazione a conoscenza di tutti da più di 15 anni, e che non trova ancora una soluzione, della quale ci si accorge solo quando diventa spettacolo, quindi con Le Iene o Striscia la Notizia, oppure quando diventa emergenza. Sull'esperimento Sox, invece, che si sarebbe dovuto tenere nelle viscere del Gran Sasso tra qualche mese si è saputo che slitterà, formalmente per un problema tecnico derivante dai tecnici russi della centrale nucleare di Mayak: Noi siamo contenti solo per il motivo che non si sarebbe potuto ulteriormente caricare il laboratorio di sostanze tecniche, sarebbe stata davvero una cosa folle. Ma Fraticelli, nello slittamento di Sox e delle scuse dei tecnici, ci legge piuttosto un elegante modo per sfilarsi da un'idea progettuale che non regge più: non discutiamo della bontà del progetto ma è la localizzazione a non tenersi in piedi, una scelta inopportuna. Oltretutto i laboratori possono urlare quanto vogliono perché ogni volta che succede qualcosa non si capisce mai se stanno a posto o no, se i piani di sicurezza ci sono o no.

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