L'AQUILA L'allarme lanciato dalla Cgil sui precari che lavorano negli uffici della ricostruzione dell'Aquila del dopo sisma 2009, per la senatrice Stefania Pezzopane, è ingiustificato.«Il decreto fiscale, che è stato già convertito in legge, e la legge di bilancio, che ora è alla Camera, contengono tante misure utili e positive per le zone terremotate. E tra queste, le proroghe di tutti i precari al 2020, che risulta un traguardo raggiunto e di straordinaria importanza», afferma Pezzopane. «Ho condotto e vinto una bella battaglia per il territorio. Sia i lavoratori a tempo determinato del Comune dell'Aquila, dei Comuni del cratere, che tutti i dipendenti degli Uffici speciali, potranno usufruire di ulteriore proroga fino al 2020. Non solo non c'è nessun rischio che si blocchi la ricostruzione, ma c'è invece - e per la prima volta - la possibilità di strutturare nel triennio il lavoro di questi preziosi collaboratori e di impostare un programma di stabilizzazione. La proroga per il 2018 era già prevista dalla normativa precedente, dove, proprio grazie a un mio emendamento al Milleproroghe, avevo provveduto a coprire sia il 2017, che il 2018. Quindi, perché mai dovrebbero bloccarsi gli uffici della ricostruzione, se la proroga al 2018 c'era già? C'è solo un errore formale nel testo finale del decreto fiscale», precisa la Pezzopane, «come uscito dalla Camera, che è facilmente risolvibile e che è già stato segnalato dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. La proroga c'è per tutti e c'è la copertura per ogni anno di 1 milione e 700 mila euro. Con la sottosegretaria alla Ricostruzione, Paola De Micheli, e il collega deputato dem Toni Castricone, stiamo continuando a lavorare per migliorarle ancora e per questo è stato presentato alla Camera un emendamento alla legge di bilancio per risolvere l'errore tecnico e le questioni più urgenti ancora aperte. Castricone», conclude la senatrice, «ha presentato un emendamento alla legge di bilancio, in discussione alla commissione Bilancio della Camera, al quale abbiamo lavorato insieme, per correggere l'errore tecnico. E riguarda anche altre richieste fatte dai sindaci dei Comuni del cratere, quali la copertura economica degli addetti alla ricostruzione dei comuni fuori dal cratere 2009 e dei 3 dirigenti del Comune dell'Aquila».