Sig. Direttore, tra le tante cose da fare del prossimo sindaco di Teramo - magari il Magnifico Rettore dell'Universitā, Prof. Luciano D'Amico - che sicuramente farebbe fare un clamoroso balzo in avanti a questa cittā, dominata da potentati politici locali, una in particolare: una rivoluzionaria ristrutturazione del servizio di trasporto pubblico urbano che raggiunga "agilmente" anche le frazioni attualmente servite dalla TUA o da aziende private, come avviene a L'Aquila dove l'AMA arriva fino ad Arischia, Coppito, Paganica, Rojo, Cese, Pile ecc. e, quindi, al Centro Commerciale L'Aquilone, mentre a Teramo l'omologa STAUR - tranne qualche rara eccezione - serve solo i quartieri della cittā e neanche (almeno) il Centro Commerciale Gran Sasso. Sia detto a scanso di equivoci che l'attribuzione e la distribuzione del chilometraggio dipendono dalla Regione e dal Comune e non dalle aziende di trasporto le quali - come nel caso della STAUR - potrebbero - nel caso - riassorbire i lavoratori delle ditte private che attualmente esercitano questo servizio che - anche se soddisfacente - č, in ogni caso, scarsamente razionale. Un'ultima annotazione: a L'Aquila con un biglietto giornaliero di Euro 2,70 si percorrono decine e decine di chilometri, mentre a Teramo con titolo di viaggio di eguale tariffa si fanno al massimo centinaia e centinaia di metri...
Domenico Crocetti Teramo