L'AQUILA I cantieri sulle autostrade abruzzesi, A24 e A25, non saranno bloccati in virtù dello stanziamento, sancito dal governo, di 58 milioni di euro, ma mai erogato . «L'approvazione dell'emendamento che sblocca i fondi per evitare la chiusura dei cantieri sull'A24 e l'A25, per la messa in sicurezza antisismica ha detto in una nota la senatrice del Pd Stefania Pezzopane -, è un successo importante per il quale vanno ringraziati la sottosegretaria Boschi che aveva preso a cuore la situazione ed il ministro Delrio. A questa modifica alla legge di bilancio, che sta per essere approvata dalla Camera e che poi tornerà al Senato per la timbratura definitiva, abbiamo lavorato già nel corso della prima lettura della manovra e del decreto fiscale a Palazzo Madama, con il governo e con i colleghi di Montecitorio. Lo stanziamento dei 58 milioni per il 2018 è un passo avanti risolutivo che consentirà di proseguire i lavori, salvaguardando i posti di lavoro e l'incolumità di tutti i cittadini italiani. L'autostrada dei parchi, infatti, è stata sottoposta a numerosi eventi sismici e i viadotti sono da mettere in sicurezza, senza indugi. La legge di bilancio 2018 consentirà di proseguire in tranquillità i cantieri. E' un successo per tutto l'Abruzzo».
«Agli oneri di cui al presente comma è il passaggio chiave dell'emendamento in questione che scioglie i nodi - pari a 58 milioni di euro per l'anno 2018 si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Il fondo e incrementato di 50 milioni di euro per l'anno 2021 e 8 milioni per il 2022». Dieci giorni fa c'era stato il pronunciamento del Tar Lazio, sul ricorso della società Strada dei Parchi, concessionaria delle tratte, che aveva sancito l'obbligo di reperire in 15 giorni i 57,7 milioni di euro necessari alla prosecuzione e al completamento dei lavori di messa in sicurezza urgente antisismica di A24 e A25. Un'operazione su cui anche le parti sociali avevano polemizzato, in particolare negli ultimi giorni i sindacati, spinti dalla necessità di dover tutelare le 700 persone coinvolte a vario titolo nei lavori. La messa in sicurezza, a detta della società, si è resa necessaria in seguito alle crisi sismiche che hanno flagellato la regione. L'obiettivo, ora, è che le opere vengano terminate quanto prima per limitare al minimo i disagi a carico dell'utenza.