ABRUZZO. L’Ugl Autoferrotranvieri Abruzzo vuole un confronto immediato con la presidenza del Giunta Regionale e con il consigliere delegato ai trasporti, «di solito assai ciarliero ed ora invece chiuso in un incomprensibile silenzio».
Tutto questo dopo il presidente D’Alfonso il 12 novembre ha annunciato che debba considerarsi ormai obsoleto e superato il progetto di installazione e messa in esercizio di un impianto filoviario nel tratto già attrezzato con pali e fili elettrici che collega Pescara con Montesilvano.
Sempre D’Alfonso ha comunicato la propria decisione di voler effettuare il collegamento non più mediante struttura filoviaria, bensì utilizzando inizialmente autobus elettrici da 70 passeggeri e dal costo di 650 mila euro circa cadauno. Tale annuncio aveva provocato, durante il convegno sugli Stati Generali della Mobilità, lo sconcerto dell’Assessore al Traffico e Mobilità di Pescara.
«I lavoratori di T.U.A. S.p.A e l’intera comunità abruzzese hanno il diritto di conoscere i motivi che hanno portato, dopo anni di sprechi, errori ed imperdonabili ritardi, a far dire alla Regione Abruzzo che sinora si è solo scherzato e che il progetto per cui ci si è battuti per decenni contro tutte le pressioni lobbistiche è definitivamente abbandonato», dice il segretario generale Ugl Abruzzo Gianna De Amicis.
«Forse il governatore», continua l’Ugl, «spera che Bruxelles si accontenti della giustificazione per cui non vi sarebbe significativa differenza tra filobus ed autobus a trazione elettrica, specie dopo che gran parte del cospicuo finanziamento europeo è già stato speso per la palificazione e messa in sicurezza del percorso stradale? Non vi è alcuna certezza che l’Unione Europea possa ingoiare il repentino cambio strutturale dell’impianto, finanziato nei preistorici primi anni ’90 a patto di realizzare una filovia con palificazione elettrica e mezzi ad essa collegati per riceverne forza di trazione».
Ma secondo il sindacato in questo modo si determina l’irreparabile rinuncia ad una prospettiva certa di promozione e sviluppo di professionalità e competenze acquisite dall’azienda che avrebbero sicuramente blindato e garantito operatività ed occupazione.
L’UGL Autoferrotranvieri chiede di essere convocato in tempi brevissimi, per avere le motivazioni che hanno portato il presidente della giunta regionale a tale scelta «sconcertante e gravida di conseguenze negative».