PESCARA Alla vigilia del Consiglio regionale dove, da oggi, comincerà la discussione del bilancio di previsione, Mauro Febbo lancia accusa contro la sanità regionale. «Sforata la spesa farmaceutica di 38 milioni, con i pazienti che in ospedale sono costretti a portare da casa, acquistandoli, anche farmaci oncologici; interventi programmati che vengono rinviati per mancanza di protesi che le Asl non hanno potuto acquistare; ritardi nei pagamenti dei fornitori». Il consigliere regionale di Forza Italia quindi chiede al presidente della giunta, Luciano D'Alfonso, di avere notizie «sull'esito del tavolo di monitoraggio del 30 novembre scorso che certifica un buco di 100 milioni di euro». E all'assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, "come mai non sia andato a Roma in quell'occasione». Febbo sottolinea poi l'esistenza della delibera di giunta 571 dell'ottobre scorso «in cui si chiede ai manager delle Asl di Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Lanciano-Vasto-Chieti e Pescara, di tagliare le spese», e chiede «come ha trovato la Regione 8 milioni per la consulenza fornita da Kpmg». Una consulenza che, secondo il forzista, «proietta l'esito finale in una perdita di circa 52.691.000 di euro, di cui 8/10 milioni della Asl di Pescara, 12/14 milioni dell'Asl di L'Aquila e oltre 24/26 milioni dell'Asl di Chieti». Febbo riesuma dal passato anche un'altra vicenda che fu centrale nel processo per bancarotta a Vincenzo Angelini, ex re delle cliniche privare, e dice che «a questa catastrofica situazione si aggiunge la mazzata della perizia del Consulente tecnico d'ufficio del Giudice istruttore che, su ricorso della curatela fallimentare ex Villa Pini, riconosce alla stessa ben 42.603.236 euro a carico della Asl di Chieti». A replicare a Febbo però non è Paolucci, ma Camillo D'Alessandro che ribatte: «L'assessore Paolucci non era presente alla riunione del tavolo di monitoraggio per serie ragioni familiari che erano state comunicate in precedenza», premette il coordinatore della maggioranza in Consiglio che prosegue: «Non corrisponde al vero che ci siano 100 milioni di debito delle Asl al 31 dicembre 2017 perché la Regione ha raggiunto gli obiettivi del Programma operativo a cui deve attenersi. Ma Febbo giunge al punto di attribuire all'attuale giunta decisioni che risalgono alla giunta Chiodi. Il contenzioso con la ex Villa Pini risale all'esecutivo di centrodestra, così come la scelta di affidare all'esterno la consulenza per la contabilità analitica delle Asl, che l'attuale governo regionale si è limitato a confermare». D'Alessandro quindi passa al contrattacco: «Solo pochi giorni fa», dice, « il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha festeggiato l'uscita dal commissariamento della sua Regione. Ebbene. L'Abruzzo è stata la prima regione a conseguire questo risultato e ad approvare il Piano di riqualificazione. Noi operiamo in questa direzione, come testimonia l'ulteriore miglioramento del punteggio Lea (livelli essenziali di assistenza), giunto a quota 188. Per gli abruzzesi vuol dire: potenziamento della prevenzione oncologica; riduzione dei tempi di intervento per i femori; miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro; riduzione e il quasi dimezzamento del numero dei parti cesarei. Tutti obiettivi conseguiti da questa giunta». (c.s.)