PESCARA Asl in rosso, e questo era già noto. La novità segnalata dal presidente della commissione di Vigilanza della Regione, Mauro Febbo è che il passivo è ben più pesante di quello dichiarato dalla giunta D'Alfonso: la perdita complessiva ammonterebbe infatti a circa 52.691.000 euro e non ai 23.665.000 programmati per il periodo che va dal 30 settembre scorso al 31 dicembre. Una perdita stimata che arriva a superare i 100 milioni se ai resoconti della quattro Asl abruzzesi si aggiunge il passivo della spesa farmaceutica, pari a 38,3 milioni e i circa 8 milioni di euro per l'affidamento alla Kpmg e associati (tra cui l'Università Bocconi) del servizio di supporto professionale alle Asl per la redazione dei rispettivi bilanci. Tutto questo sarebbe emerso durante l'ultimo tavolo nazionale di monitoraggio sulla sanità. «Ma questa volta - osserva Febbo - i roboanti annunci a cui ci avevano abituati il presidente D'Alfonso e l'assessore Paolucci non sono arrivati».
Secondo l'esponente di Forza Italia, si tratta di numeri che starebbe portando la sanità abruzzese verso il default, ma nel silenzio più assoluto: «Per giorni ho chiesto i verbali del tavolo di monitoraggio, tenuti secretati. Poi ho capito che c'era qualcosa che non andava. Paolucci dovrebbe anche spiegare perché non era presente a quel tavolo». In realtà, come si scoprirà dopo, l'assenza dell'assessore all'incontro del 30 novembre era dovuta a serie ragioni familiari. Per Febbo contano però le cifre che fanno parte della relazione inviata dall'Advisor Kpmg sui risultati delle 4 Asl, con una perdita finale di 52.691.000 euro così distribuita: tra gli 8 e i 10 milioni sul bilancio della Asl di Pescara per la prima volta con il segno meno; circa 12-14milioni per la Asl dell'Aquila e tra i 24 e i 26milioni per la Asl di Chieti, dove Febbo apre una finestra a parte: «Qui, a mio avviso, la situazione è ancora ben più grave, come continuo a denunciare da tempo. Perché - spiega - a questa situazione catastrofica va aggiunta la mazzata della curatela fallimentare che riconosce alla ex Villa Pini la somma di ben 42.603.236 euro a carico della Asl».
L'altra batosta sui conti della sanità arriverebbe dallo sforamento dei tetti di spesa farmaceutica, pari a 38,3milioni. Una situazione allarmante che avrebbe azionato la politica di tagli ordinata ai direttori generali delle Asl, a discapito soprattutto l'utenza: «Il risultato - sottolinea ancora Febbo - è che non ci sono più neanche i soldi per comprare le protesi e per fare gli interventi, con gli ammalati costretti a portarsi le medicine da casa». I tagli si sarebbero però abbattuti sulle prestazioni sanitarie ma non su tutto il resto. L'ultimo caso segnalato è quello della delibera del 31 luglio scorso con cui la Asl di Pescara, capofila del progetto, affida con bando di gara alla Kpmg i servizi di supporto per il raggiungimento degli standard organizzativi delle 4 Asl, relativamente al triennio 2017-2019. Si parte da una base d'asta di 12milioni, mentre la società si aggiudica la gara sull'unica concorrente per un importo di quasi 8milioni di euro (7.857.684). Le tariffe per le prestazioni dei vari consulenti e responsabili del progetto andrebbero da 480 a 731 euro al giorno (Iva compresa), mentre i fornitori delle Asl sarebbero rimasti all'asciutto.