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Data: 19/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Statali, bonus extra per i redditi più bassi

ROMA Nel rinnovo del contratto degli statali spunta un bonus extra per i redditi più bassi. La novità è stata inserita nell'ultima bozza di accordo ta i sindacati e l'Aran, l'Agenzia che per il governo siede al tavolo della trattativa. Che, a questo punto, potrebbe accelerare e arrivare a conclusione nei prossimi giorni. Per domani pomeriggio il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, ha convocato una riunione plenaria con tutte le sigle. Ci saranno Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Cisal, Usb Cgs e le organizzazioni sindacali di categoria. L'appuntamento, per rispettare il rito delle trattative sindacali, potrebbe trasformarsi in una «non stop». Il punto è che sia il governo che i sindacati vogliono chiudere l'intesa prima di Natale. Palazzo Chigi perché vuole inserire nelle buste paga del 27 febbraio, considerando che probabilmente si voterà il 4 marzo, gli 85 euro lordi di aumento, l'extra bonus per i redditi più bassi e tutti gli arretrati del 2016 e del 2017. I sindacati vogliono chiudere perché, altrimenti, il rischio di un mancato rinnovo sarebbe troppo alto. Per il comparto delle funzioni centrali, quello che comprende ministeri, Agenzie fiscali, Inps e Inail (247 mila persone in tutto) ormai gran parte del percorso è compiuta. Gli 85 euro medi lordi mensili, saranno garantiti a tutti attraverso un riequilibrio all'interno del comparto. L'extra bonus, che dovrebbe essere attorno ai 30 euro netti mensili, dovrebbe chiudere definitivamente anche la partita della salvaguardia degli 80 euro del bonus Renzi. Un certo numero di statali rischiava di perdere l'incentivo per colpa degli aumenti contrattuali che avrebbero fatto scavallare i limiti di reddito. Così il governo ha preso due decisioni. La prima è stata quella di far salire le soglie. Con la manovra il tetto di reddito del bonus Renzi è salito da 24-26.000 euro a 24.600-26.600 euro. Già questa decisione ha salvaguardato circa il 70% degli aventi diritto agli 80 euro. Con l'extra-bonus del contratto, che sarà pagato sempre agli statali che guadagnano al massimo 26.600 euro lordi, la partita sarebbe chiusa. Questa voce di stipendio sarà una sorta di forfait e sarà incassata soltanto per 11 mesi, dal 2 febbraio al 31 dicembre del prossimo anno. Ulteriore indizio della volontà del governo di pagare gli aumenti nel mese di febbraio. Non è ancora chiaro, invece, come l'extra bonus sarà finanziato. Il ministro Marianna Madia ha affermato che la questione degli 80 euro era già risolta. Non è chiaro se il governo stanzierà altre risorse. Una delle ipotesi sarebbe di ridurre gli aumenti delle classi di reddito più alte. L'incentivo in busta paga per i redditi più bassi non è l'unica novità della bozza di contratto. Molto nutrito è anche il capitolo dei premi e dei disincentivi.
LE ALTRE NOVITÀ
Per combattere l'assenteismo negli uffici vengono previste significative riduzioni delle risorse a titolo di premio non solo per il singolo ma a tutto l'ufficio. Significa, insomma, che chi ha un collega fannullone rischia di non vedersi riconosciuto nessun premio. Sarà un organismo ad hoc, formato sia da rappresentanti dell'amministrazione che del sindacato, a proporre le contromosse in caso «siano rilevate assenze medie» sopra i tassi di riferimento. Dall'altro lato, invece, la nuova bozza prevede dei super-premi per gli statali più bravi. Chi nei procedimenti di valutazione ottiene dei voti particolarmente alti, avrà diritto ad una maggiorazione individuale del premio del 30% rispetto alla media dei premi erogati ai suoi colleghi. Questo super-premio potrà essere erogato al massimo al 30% dei dipendenti dell'amministrazione.

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