ROMA I primi assegni ai beneficiari dell'Ape sociale arriveranno prima della fine dell'anno. L'Inps, infatti, metterà in pagamento l'indennità prevista per gli over 63 in condizione di disagio e con i requisiti necessari all'accesso alla misura, venerdì 22 dicembre. Per l'accesso alla pensione anticipata per i lavoratori precoci sarà invece necessario attendere l'inizio del 2018. Le persone beneficiarie degli interventi del governo negli ultimi due anni (Ape sociale, lavoro precoce ma anche stop all'aumento dell'età legata alla speranza di vita prevista nel 2019 per le persone impegnate in un lavoro gravoso) saranno nel complesso, secondo le stime dell'esecutivo, circa 53.000. Il dato riferito al 2019 tiene conto dell'Ape e del lavoro precoce (le persone che avrebbero dovuto uscire nel 2019 e che invece attraverso l'assegno Ape e il pensionamento anticipato sono uscite prima) ma anche del lavoro usurante, del cumulo dei contributi e dello stop a quota 67. Per questo ultimo caso il governo stima che lo stop all'incremento di 5 mesi per l'età di vecchiaia possa essere utilizzato da 15.000 persone. «I provvedimenti assunti dal Governo con le manovre degli ultimi due anni - spiega Stefano Patriarca del team economico di palazzo Chigi - permetteranno a 53 mila persone di avere una pensione o un'indennità anticipate dai cinque mesi ai quattro anni». Le deroghe interessano, «il 20% della platea prevista per il 2019»: senza le agevolazioni le uscite sarebbero state 276 mila. Il governo ha fatto i conti sui possibili beneficiari dell'Ape e del pensionamento anticipato per lavoro precoce per il 2017 e il 2018. Quest'anno a fronte di 54.500 uscite complessive programmate inizialmente le domande accolte e ancora accoglibili sono in totale 38.400 (il 70% delle programmate e una percentuale chiaramente inferiore rispetto alle 66.000 arrivate). Nel 2018 i beneficiari complessivi programmati dal Governo sono 50.800, ovvero 31.000 previsti inizialmente oltre ai 19.800 derivanti dall'estensione della platea decisa dall'esecutivo con l'aumento delle categorie di lavoro gravoso e le misure sulle donne. Per l'Ape volontaria, il prestito a carico del lavoratore che potrà uscire prima dal lavoro ripagandolo in vent'anni, l'avvio è previsto a gennaio dopo la firma in arrivo questa settimana degli ultimi accordi con le banche.