L'AQUILA Maratona notturna, in Consiglio regionale, per l'approvazione del bilancio 2017-2020. Il compito di trovare una composizione tra maggioranza e opposizione, e ritirare quindi la gran parte dei 950 emendamenti presentati, è stata affidata alla conferenza dei gruppo, dopo aver sospeso la seduta di ieri per circa un'ora. Provvidenziale, per riportare la minoranza a più miti consigli, è stata l'approvazione di una delibera con la quale la Giunta ha stanziato contributi per alcune istituzioni culturali. Tanto che il consigliere di Fi, Mauro Febbo, si è detto «soddisfatto dei risultati ottenuti. Nello specifico sono stati stanziati 150 mila euro per la Biblioteca "De Meis", con l'impegno di integrarli a breve con ulteriori 150 mila euro; previsto un finanziamento straordinario 2018 per il bicentenario del Teatro Marrucino pari a 200 mila ai quali vanno aggiunti i 270 mila euro, ricompresi nel Masterplan, per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; per l'adeguamento e l'ultimazione della Casa dello studente di via Gran Sasso, sono previsti 450 mila euro; 400mila euro annui per il periodo 2018-2020 per il risanamento del debito pregresso dell'Ater di Chieti». Anche il Movimento 5 Stelle, dopo le posizioni critiche e le bordate dei giorni scorsi, rivendica l'approvazione di un emendamento che vieta l'apertura di nuovi centri commerciali in Abruzzo fino al 2012. «La maggioranza», ha detto il consigliere Domenico Pettinari, primo firmatario dell'emendamento, «ha imposto il termine fino al 2021. Un primo importante risultato a salvaguardia delle piccole e medie imprese. Ci fa piacere che il consigliere Berardinetti lo apprezzi così tanto da dichiarare alla stampa che è stata una sua iniziativa, ma questa è una proposta del M5S. Voglio sottolineare che questa misura del M5S darà una boccata di ossigeno alle tante attività commerciali presenti nei centri commerciali naturali delle nostre città costrette a sopravvivere con una crisi senza precedenti».Complessivamente, Fi boccia il bilancio da 6 miliardi di euro, definito «tiepido e con poco sapore, non riuscendo a tracciare le strategie importati per il rilancio dell'economia del nostro Abruzzo».Ma per il presidente Luciano D'Alfonso (foto), al contrario, «l'Abruzzo ha un prodotto interno lordo pari a 27 miliardi di euro, 127 mila imprese attive, 2 mila realtà di innovazione e brevetti industriale. Il prodotto interno lordo pro capite», ha detto nel corso del suo intervento in Consiglio regionale, «è di 23 mila euro l'anno, nessuna tra le Regioni del Sud arriva a tale cifra e la distanza con il Pil pro capite delle Marche è appena dietro alla porta. Nei 40 mesi del nostro governo la regione è tornata a superare la soglia dei 500mila percepenti reddito da lavoro, per l'esattezza 513mila. Nel 2008 eravamo a 490mila».