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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/12/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Intervista a Graziano Delrio - «Parte il colosso Fs-Anas. Alitalia? Soluzione vicina» (l'articolo in pdf)

Ministro Graziano Delrio, dopo 20 mesi di gestazione e qualche frenata, il Governo ha dato il via libera al maxi polo Fs-Anas, che vuol dire più di 100 miliardi di investimenti in dieci anni, è il risultato più importante del suo dicastero?
«Da un punto vista industriale sicuramente sì. Abbiamo dato grande competitività a due aziende pubbliche, creato sinergie e spinto forte sugli investimenti. Il gruppo che gestirà 50 mila chilometri di reti, genererà un fatturato di 10,5 miliardi e farà oltre 8 miliardi di investimenti annui, creando lavoro e sviluppando l'indotto. E sarà in grado di essere forte anche all'estero. Del resto l'idea di unire le forze nacque proprio dopo un viaggio in Iran, oltre confine sono molto apprezzate le nostre conoscenze su strade e alta velocità. Ma sono soddisfatto anche della cura del ferro che è stata avviata con forza».
Facciamo un bilancio. Cosa è stato fatto e cosa no?
««Abbiamo cambiato impostazione, programmato in maniera pluriennale e stanziato risorse con tempi certi e opere definite. Solo per la rete ferroviaria di Fs sono in campo bandi per 7,5 miliardi di euro, contro i 3,5 del 2016. Fs ha portato l'alta velocità anche al Sud, migliorato il servizio, mentre Anas ha a disposizione 25 miliardi grazie ad un piano di lungo periodo, un salto di qualità rispetto agli 800 milioni all'anno del passato. Insomma, parte un polo integrato, con una cabina di regia comune, che dà una spinta keynesiana all'economia con soldi pubblici».
Molte opere sono state completate, altre no, ora con il nuovo polo progetti più coordinati e regia unica?
«La realizzazione delle opere c'è stata: Salerno-Reggio Calabria, Quadrilatero, Tangenziale Est di Milano, Brebemi. Il tema che più mi assillava era quello dell'esecuzione delle opere e credo che l'obiettivo sia stato raggiunto nonostante la litigiosità e i contenziosi. In questi due anni abbiamo creato le condizioni per dare certezze alle aziende, con piani e risorse certe per gli appalti. E nel 2018 l'Anas avrà delle performance importanti».
Anche sul fronte Tpl è scattata una sorta di rivoluzione?
«C'è un grande piano di sostituzione di 2 mila autobus all' anno per 15 anni, mezzi ecologici e che garantiranno un trasporto migliore per i cittadini. Stesso discorso per i treni. Anche qui sprint alla filiera industriale e quindi al lavoro».
I pendolari ancora soffrono però?
«Fs si è impegnata per migliorare il trasporto regionale, con nuovi treni e servizi. E sono certo che questo impegno darà frutti importanti, anche grazie alla collaborazione con gli enti locali».
Il Ponte sullo Stretto è un capitolo chiuso?
«Stiamo studiando varie opzioni progettuali. Ci sono delle valutazioni in corso. Di certo il Ponte, al di là delle strumentalizzazioni, è un pezzo importante del corridoio Napoli-Palermo, per accorciare l'Italia. Se ne occuperà il prossimo governo».
Anche di Alitalia si occuperà il prossimo esecutivo?
«Il settore del trasporto aereo è andato molto bene quest'anno. E ha dato un grande impulso al turismo anche grazie al rilancio degli aeroporti nel Sud. E' un vero dispiacere che Alitalia, a causa di una gestione passata non proprio efficiente, sia ancora alla ricerca di un partner e non abbia raggiunto il break even. Ora la gestione dei commissari ha ridato molta efficienza. E ci prepariamo a negoziare con la schiena dritta e a chiudere prima delle elezioni politiche».
In campo, al momento, ci sono Lufthansa e EasyJet, con i tedeschi che appaiono favoriti, mentre il fondo Cerberus pare essersi raffreddato?
«In campo ci sono queste offerte e anche delle altre, di certo l'obiettivo è chiudere in tempi brevi, privilegiando le offerte industriali, che diano un futuro alla compagnia salvaguardando gli assetti occupazionali. La soluzione, mi creda, si sta avvicinando».
Finanziaria ormai in porto, quali sono le misure più qualificanti a suo avviso?
«Da un lato i fondi per la manutenzione delle strade provinciali da 1,6 miliardi in 6 anni, dall'altra l'impegno per la manutenzione delle strade da parte dell'Anas. Ma importante è anche la detraibilità fiscale degli abbonamenti Tpl, il fondo per demolire gli abusi. Oltre, ovviamente al bonus casa, al superammortamento per i mezzi meno inquinanti, alla nuova disciplina per l'Imu dei porti».

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