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Data: 24/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Gasdotto, Casini si dimette «Violentata la nostra città». Lascia l'incarico da sindaco dopo l'ok del governo alla centrale di compressione. La Regione preannuncia un ricorso al Tar. Ambientalisti verso la mobilitazione. La Snam: «Un progetto sicuro e strategico». Ecco le ragioni dell'azienda: «Tutti i test effettuati dimostrano che non ci sono rischi sismici»

SULMONA Un gesto di protesta, il più forte a disposizione di un sindaco: le dimissioni, quelle a cui ha deciso di ricorrere Annamaria Casini, dopo una notte travagliata di riflessioni e pensieri, in seguito al via libera alla centrale Snam arrivato dal governo, sotto forma di pacco natalizio. Una decisione sofferta che il primo cittadino dimissionario ha annunciato dal suo profilo Facebook privato e non dalla sua pagina ufficiale di sindaco. In un video - postato ieri poco prima delle 18 - la Casini ha spiegato le motivazioni del suo gesto, leggendo la lettera di dimissioni, che ha poi firmato in diretta. «Ritengo doveroso rassegnare le dimissioni da primo cittadino a seguito della decisione del governo sulla centrale di compressione della Snam», afferma la Casini, «Sulmona è stata violentata dal cinismo della politica e dei partiti. Non possiamo accettare e non accetteremo questo vilipendio contro il nostro territorio. Quello che è accaduto dimostra lo scollamento preoccupante fra le istanze dei cittadini, la politica nazionale e i partiti». Ma il sindaco dimissionario va oltre e auspica uno scatto di orgoglio dei suoi colleghi. «Mi auguro che i sindaci della Valle Peligna sostengano la causa del territorio dimettendosi anche loro», è la frase finale della lettera di dimissioni. Il documento sarà protocollato mercoledì, alla riapertura del Comune, e dunque i 20 giorni per fare diventare definitive le dimissioni dovrebbero scadere il 16 gennaio. Le dimissioni della Casini sono state comunicate anche dalla presidente del consiglio comunale, Katia Di Marzio, durante l'assemblea pubblica organizzata in aula consiliare dai Comitati cittadini per l'ambiente. «Ai nostri rappresentanti istituzionali chiediamo di mettere in campo una azione forte nei confronti di questo governo», incalzano gli ambientalisti, invitando anche altri a seguire l'esempio della Casini. L'amministrazione della Provincia, a nome del presidente Angelo Caruso, «esprime piena solidarietà» alla Casini, invitandola a un ripensamento. SI VA DAL TAR. Intanto, la Regione ricorrerà al Tar contro il provvedimento del governo. «Nella prossima seduta dell'esecutivo regionale promuoverò la produzione di idoneo ricorso giudiziario sul recente provvedimento assunto dal governo sulla Centrale Snam a Sulmona», avverte il sottosegretario alla giunta regionale, Mario Mazzocca. Mossa che ha il benestare del presidente Luciano D'Alfonso che ricorda quanto la Regione sia «sempre stata contraria all'opera». Per l'onorevole Fabrizio Di Stefano, però, «il governo regionale non poteva non sapere. Ma se così fosse, davvero questa Regione e il Pd, con a capo il presidente D'Alfonso, nei vertici romani non contano nulla». ALTRE PROTESTE. Si dice disposto a tutto l'assessore regionale alle Aree interne, Andrea Gerosolimo: «La decisione del governo sulla centrale di compressione a gas rappresenta un tradimento vero e proprio perpetrato, dal centrodestra prima e dal centrosinistra oggi, a danno di questo territorio». Il sindaco di Pratola, Antonella Di Nino, ha scritto ai colleghi per sollecitare un incontro e valutare la possibilità di un ricorso congiunto. «Una notizia che va contro ogni possibile buon senso», aggiunge il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, «quella localizzazione, così come quella che rischia di essere conseguente del metanodotto, è stata ampiamente e in più occasioni osteggiata dalle popolazioni e dalla Regione». Critico Massimo Carugno della segreteria nazionale del Psi. Secondo Liberi e uguali «la sveltina del governo denota il disprezzo nei confronti dei territori e delle loro volontà». Il sindaco di Montereale, Massimiliano Giorgi, sostiene che «il metanodotto nelle zone a rischio sismico è il secondo regalo di Natale dopo la ripresa del pagamento delle tasse». La senatrice Stefania Pezzopane invita il governo «a un ripensamento».VERTICE POST-FESTE. Mercoledì, intanto, sono stati chiamati a raccolta i sindaci del territorio alle 18 in aula consiliare.

La Snam: «Un progetto sicuro e strategico». Ecco le ragioni dell'azienda: «Tutti i test effettuati dimostrano che non ci sono rischi sismici»

SULMONASnam difende la bontà del progetto Rete Adriatica. «Ha una valenza strategica per il sistema nazionale di trasporto del gas», sottolineano dalla società, «perché garantirebbe la copertura del fabbisogno energetico del Paese nel medio-lungo termine attraverso l'incremento delle capacità dei punti di entrata della rete italiana». Secondo Snam, poi, questo è «il tracciato migliore per continuità, sicurezza e compatibilità ambientale». «Dal punto di vista tecnico-ingegneristico, Rete Adriatica è stata progettata individuando cinque tratti funzionalmente autonomi», afferma Snam, «ogni tratto è cioè in grado di svolgere la propria funzione indipendentemente dagli altri. A eccezione di alcuni determinati punti di linea, dove sono installate le valvole di intercettazione, le condotte Snam sono sempre completamente interrate e non producono impatti ambientali di rilevanza durante la fase di esercizio. Più precisamente, non causano emissioni acustiche, inquinamenti atmosferici e frammentazioni di habitat». Sull'impianto di compressione di Sulmona, Snam sostiene che si tratta di «un'opera fondamentale e sicura. In Italia sono attualmente già attivi lungo la rete di trasporto Snam 11 impianti con analoghe funzioni. L'impianto di compressione di Sulmona risulta fondamentale per consentire il trasporto, oltre che dei quantitativi previsti provenienti dai punti di entrata da Sud, 25 milioni di metri cubi standard al giorno, anche dei quantitativi giornalieri aggiuntivi previsti per il campo di stoccaggio Stogit di Fiume Treste che per volumi di stoccaggio e capacità di punta è il primo in Italia. L'opera assicurerà agli abitanti ed alle attività produttive dei territori attraversati maggiori disponibilità di gas metano in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili, maggiormente inquinanti». E il rischio sismico? «La storia e i test effettuati», replica Snam, «dimostrano che non c'è nessun rischio sismico. Il tracciato dei metanodotti è stato definito scegliendo i lineamenti morfologici e geologici più sicuri e comunque lontani dalle aree interessate, anche solo potenzialmente, da dissesti idrogeologici o sismici. In sede progettuale sono stati naturalmente presi in considerazione gli effetti diretti di un sisma potenziale sulle tubazioni interrate, sottoponendo il metanodotto in progetto a verifica strutturale allo scuotimento sismico. I risultati di tali verifiche hanno, di fatto, evidenziato l'idoneità dello spessore della tubazione. Le condotte Snam sono periodicamente controllate dall'interno con apparecchiature automatiche che rilevano qualsiasi variazione di spessore dell'acciaio e i fenomeni corrosivi eventualmente in atto». Per Snam, infine, «l'opera è compatibile con l'ambiente. Lungo i tracciati saranno eseguiti rimboschimenti per complessivi 47 ettari circa».

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