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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Centrosinistra verso il voto. Alessandrini o D'Amico futuri candidati sindaco. Il primo cittadino costretto a rinunciare a Roma per far posto alla Chiavaroli. Il rettore ipoteca la poltrona della Nuova Pescara. D'Alfonso pronto per il Senato

PESCARA È una corsa contro il tempo, e non si sa neanche se arriverà al traguardo del 2019 o se slitterà al 2021. Ma intanto, in attesa che la Regione trasformi in legge la fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore nella Nuova Pescara, come richiesto dal referendum popolare del 2014, il centrosinistra ha già un candidato sindaco per la nuova città da 190mila abitanti. Ce ne ha uno per la Nuova Pescara, ed è il rettore dell'Università di Teramo Luciano D'Amico, e un altro se invece le cose dovessero rimanere così per le amministrative del 2019. E in questo caso, pare di capire da ambienti Pd, il nome dovrebbe essere quello dell'attuale sindaco Marco Alessandrini (anche se il presidente del consiglio Francesco Pagnanelli è già pronto a sfidarlo alle primarie). Una ricandidatura che sarebbe legata a doppio filo alla sua esclusione dalle politiche ormai alle porte (il 4 marzo 2018), per lasciare il seggio uninominale di Pescara-Chieti alla senatrice pescarese Federica Chiavaroli fedele all'alleanza con il centrosinistra dopo la divisione dell'alfaniana Alternativa popolare. E tutto questo mentre, sempre più certa, appare la candidatura al Senato, ma al più blindato collegio proporzionale, del governatore Luciano D'Alfonso. Che pure ha sempre negato. Un enorme puzzle tra le poltrone dei palazzi di governo dove l'unico punto fermo sembra paradossalmente proprio la candidatura di D'Amico per la futura, o futuribile, Nuova Pescara. Originario di Torricella Peligna, 58 anni il 3 gennaio, D'Amico è professore ordinario di economia aziendale all'università di Teramo dove dal 2014 è rettore con scadenza 2018 ed è stato presidente della Tua da cui si è dimesso a febbraio. Un nome sempre ben speso da D'Alfonso che sembra già averlo indicato come candidato sindaco della Nuova Pescara come attesterebbero i sempre più frequenti interventi di D'Amico a ogni convegno o riunione per il Sì alla fusione. Ma questo sempre se la Nuova Pescara dovesse effettivamente vedere la luce nel 2019. Cosa che al momento appare difficile considerando i tempi strettissimi in cui la Regione sta lavorando, e la resistenza dei Comuni di Spoltore e Montesilvano che, come quello di Pescara, entro l'8 gennaio dovranno ufficialmente dare il proprio parere, non vincolante, alla legge istitutiva della fusione. Piuttosto, lo scenario più concreto sembra quello che vede l'attuale sindaco Alessandrini ricandidato per il 2019 quando qualche passaggio giuridico ben studiato a Roma potrebbe intervenire a interrompere il mandato in coincidenza con la nascita della nuova realtà metropolitana, presumibilmente nel 2021. Una ricandidatura, e in qualche modo una rinuncia a Roma da parte di Alessandrini- a cui pure gli fu promessa quando accettò di correre la prima volta per Pescara - che al contempo proietterebbe alle regionali del 2019 il suo vice Antonio Blasioli, che già gli fece posto dopo aver vinto le primarie del 2014 e che al massimo stavolta si accontenterebbe di scambiare le candidature. Ma senza più retrocedere. Un puzzle, anche questo delle regionali, tutto ancora da incastrare perché più ampio è l'affollamento. È alla Regione che è già destinato l'attuale presidente della Provincia Antonio Di Marco, è alla Regione sono proiettati gli attuali assessori comunali Antonella Allegrino e Gianni Teodoro. Ma sono solo alcuni dei nomi. In ogni caso le scelte arriveranno a pioggia dopo le candidature per le imminenti politiche.D'Alfonso, come si diceva, sembra aver già deciso per Roma, potendo comunque restare al comando della Regione per altri sei mesi, il tempo concesso per decidere cosa fare. Sei mesi decisivi per traghettare la Regione fino a settembre quando il timone passerebbe al suo vice Giovanni Lolli. Il suo successore naturale, almeno fino alla débacle del centrosinistra alle recenti amministrative aquilane.

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