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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
La grande città. L'ultimatum del governatore e il silenzio dei Comuni

PESCARA Poco meno di un mese fa, il governatore Luciano D'Alfonso e il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, sollecitavano sindaci e amministrazioni municipali a compiere il primo passo verso il processo di fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Obiettivo: avviare, e condurre in porto, l'iter legislativo regionale in modo da rendere operativa la nuova, grande città dal 1° gennaio 2019. Entro l'8 gennaio prossimo, dunque, i tre Consigli comunali dovranno esprimere un parere preliminare alla discussione del progetto di legge, ma fino a oggi, a ormai meno di due settimane dalla scadenza indicata, nessuna delle tre amministrazioni ha ancora convocato le assemblee per assumere una decisione sul programma tracciato dal presidente della Regione. Si sa che Montesilvano e Spoltore hanno, in più di una occasione, dimostrato contrarietà al progetto di fusione ma è come che se si giocasse una prolungata melina e la tentazione sia quella di non esprimere alcun parere. Insomma il richiamo alla mobilitazione, più volte lanciato dal governatore, sembra cadere nel vuoto e non si esclude che, in queste condizioni, il processo legislativo possa partire solo se innescato dalla clausola del silenzio-assenso. O, peggio, da una serie di ricorsi al Tar presentati dai mumerosi rappresentanti politici che, in modo trasversale, si sono già dichiarati contrari.Le perplessità maggiori riguardano la tempistica che si è voluta imprimere al processo decisionale, nonostante che il referendum consultivo, vinto a larga maggioranza dai favorevoli alla fusione, risalga ormai a più di tre anni fa.


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