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Data: 27/12/2017
Testata giornalistica: Prima da Noi
L’Anas prende il treno: al via la fusione con Fs80mila dipendenti, 108 mld di investimenti in 10 anni. Firmati decreti Mef e Mit

ROMA. Un mega-gruppo infrastrutturale con oltre 80 mila dipendenti e più di 100 miliardi di investimenti in dieci anni e che conta su un fatturato superiore ai 10 miliardi di euro e su una rete di oltre 41 mila chilometri.

E' la nuova realtà che nasce dall'integrazione tra Ferrovie dello Stato e Anas dopo il via libera del Governo arrivato prima di Natale con la firma dei decreti del ministero dei Trasporti e del ministero dell'Economia.

Come più volte promesso, la firma che spiana la strada all'operazione di fusione per incorporazione della società stradale nella holding ferroviaria è arrivata prima della fine dell'anno, smentendo dubbi e timori per il rischio di un ulteriore slittamento dovuto a ritardi sugli ultimi 'passaggi procedurali'.

"Il dado è tratto", dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio dando il via libera al "grandissimo gruppo industriale e infrastrutturale" con il Governo che ha pianificato decine di miliardi di investimenti su più anni per ferrovie e strade prioritarie, "per rendere più competitivo il Paese".

Il Gruppo Fs una volta integrato con Anas avrà "la forza necessaria per la realizzazione ed esecuzione di opere e progetti integrati, disponendo di 108 mld di investimenti in dieci anni e 81 mila dipendenti", assicura il ministro che vede nell'operazione "un grande risultato per connettere l'Italia sempre meglio nei suoi collegamenti nazionali e internazionali puntando alla sostenibilità ed efficacia delle reti e degli investimenti". Attendiamo gli ultimi definitivi passaggi, ma il dado è tratto".

Per l'attuazione effettiva bisogna infatti attendere il parere della Corte dei Conti e dell'Antitrust mentre dovrà riunirsi l'assemblea delle Fs per il conferimento delle azioni da parte del Mef.

E proprio Renato Mazzoncini, Ad di Fs Italiane promette "massimo impegno per realizzare al più presto le molte sinergie identificate nei mesi di studio del Piano industriale" e che "verranno messe a disposizione di Anas tutte le competenze di ingegneria e di processo del Gruppo che hanno consentito in questi anni a RFI di attestarsi su oltre 4 miliardi di investimenti annui".

Così, dopo quasi due anni di gestazione, il processo si concretizza. Sono passati 20 mesi da quando il Governo ha avviato la fase esplorativa per la possibile integrazione tra le due società, con l'obiettivo di creare un gruppo infrastrutturale di respiro internazionale.

In un primo tempo si pensava di poter chiudere già per la fine del 2016, poi la deadline è stata spostata avanti in attesa di sciogliere il doppio nodo del contratto di programma, poi arrivato a conclusione, e del contenzioso di Anas che negli anni aveva superato i 10 miliardi di euro e ora si è ridotto di 2,3 miliardi e "i fondi disponibili sono conformi". Ora, spiega il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, con l'ingresso nel Gruppo Fs "Anas potrà cogliere le importanti opportunità di crescita che le si profilano in Italia e all'estero, con una maggiore efficienza industriale e minori rigidità amministrative".

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