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Pescara, 24/07/2024
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Data: 28/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Pensionate, 6mila euro meno degli uomini. Istat: assegni più leggeri alle donne rispetto ai maschi. E aumentano le differenze tra le regioni italiane

ROMA Le donne sono il 52,7% dei pensionati e ricevono in media importi annuali di circa 6mila euro inferiori a quelli degli uomini. Lo rileva l'Istat spiegando che per gli importi medi delle pensioni, le differenze di genere rimangono marcate, ma tendono a ridursi (per le pensioni di vecchiaia, dal +72,6% a favore degli uomini nel 2005 al +62,1% del 2016). Aumentano invece le differenze territoriali: «L'importo medio delle pensioni del Nord-est supera del 18,2% quello delle pensioni del Mezzogiorno (era il 17,3% nel 2015), quasi il doppio rispetto al divario dell'8,8% del 1983 (primo anno per cui i dati sono disponibili)», continua l'Istat.Gli uomini percepiscono il 55,2% delle pensioni di vecchiaia, ossia quelle direttamente legate al pregresso contributivo di chi ne beneficia. L'importo annuale di tali prestazioni è in media superiore di quasi 8mila euro a quello ricevuto dalle pensionate. Le pensioni assistenziali sono in maggioranza erogate a donne (59,7%) che, molto più spesso degli uomini, non hanno un costante e regolare percorso contributivo: percepiscono infatti il 58,5% delle pensioni di invalidità civile, il 63,4% delle sociali e il 64,7% di quelle di guerra. Per tali trattamenti non si registrano significative differenze di genere negli importi medi. La marcata incidenza femminile tra i percettori di pensioni a superstiti influenza in maniera significativa il valore del tasso di copertura, calcolato come rapporto tra pensionati in età compresa tra i 65 ed i 79 anni e popolazione residente nella stessa classe di età. Tra le donne, 16 anziane su 100 non ricevono alcuna forma di pensione (tra gli uomini solo 3 su 100). Escludendo i percettori di sole pensioni ai superstiti, per le donne il tasso di copertura scende al 74%, con un gap di genere che sale a 23 punti percentuali. In altri termini, in assenza di trattamenti pensionistici indiretti, circa una donna su quattro tra i 65 ed i 79 anni rimarrebbe priva di copertura pensionistica previdenziale e, in presenza dei requisiti reddituali previsti dalla normativa vigente, subentrerebbe una copertura pensionistica assistenziale (pensioni sociali).

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