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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/12/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Gasdotto contestato, sindaci a Roma in bus. La strategia di D'Alfonso: «Presenteremo ricorso al Tar, ma vogliamo soprattutto dialogare con palazzo Chigi»

SULMONA Oggi la marcia su Roma dei 22 sindaci della Valle Peligna che accompagnano il sindaco dimissionario Annamaria Casini a riconsegnare la fascia nelle mani del premier Paolo Gentiloni. In realtà non è detto che il presidente del consiglio li riceva, ma vogliono provarci e far sentire la loro voce contro il via libera che il governo ha dato alla centrale di compressione Snam di Case Pente. Un pacco natalizio che ha colto i più di sorpresa da queste parti e che ha scatenato prima la reazione del sindaco Casini che si è dimessa l'altro ieri, dopo l'annuncio via Facebook del 23 dicembre, e poi una levata di scudi generale contro un progetto osteggiato dai comitato ambientalisti da più di dieci anni. IN MARCIA. I sindaci saliranno su un pullman a noleggio alle 7,30 di stamattina da piazza Capograssi. Dopo la partenza l'autobus con i primi cittadini si fermerà all'imbocco dell'autostrada per far salire altri sindaci provenienti dalle zone meno vicine. L'arrivo è previsto intorno alle 10. «Sono riconoscente», ha detto la Casini, «verso i tanti sindaci della Valle Peligna, Valle Subequana, Valle del Sagittario e parte dell'Alto Sangro che hanno manifestato concretamente la loro solidarietà venendo insieme a me a Roma per consegnare la mia fascia al premier Gentiloni, come atto di protesta contro un provvedimento che ritengo devastante per il nostro territorio». Un deciso ok all'iniziativa è arrivato anche dal sindaco di Navelli, Paolo Federico.SI MUOVONO I BIG. Intanto si mobilitano i pezzi grossi della politica regionale. Il governatore Luciano D'Alfonso incontrerà a breve il premier Gentiloni. «La Regione», ha detto D'Alfonso, «ricorrerà al Tar Lazio contro la delibera del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al progetto della centrale di compressione della Snam a Sulmona». «Ai tempi di Ombrina», ha aggiunto, «noi abbiamo attivato il referendum, spiegando di avere come obiettivo la produzione di una norma, da parte del Consiglio dei ministri, che dicesse di no al progetto. Qui faremo allo stesso modo, andando davanti al Tar, per poi dialogare con palazzo Chigi in modo che si superi l'assurdità di quella conclusione procedimentale». Secondo D'Alfonso, lo scioglimento delle Camere non impedirà al Governo di compiere un'eventuale marcia indietro, poiché «la competenza che noi invochiamo è di tipo amministrativo e dunque viene dispiegata fino all'ultimo giorno». Il presidente della Regione si è poi soffermato sulla protesta delle amministrazioni comunali della Valle Peligna .«È una manifestazione di protesta che ci sta tutta», ha detto D'Alfonso, «ma a noi interessa favorire un colloquio tra le parti a Palazzo Chigi per dare vita a quel tiro alla fune già sperimento con Ombrina». «Stiamo lavorando con il presidente della Regione a un incontro nei primi giorni di gennaio con il governo», aggiunge la senatrice Stefania Pezzopane.FORZE SOCIALI. Intanto anche sindacati e associazioni di categoria sono pronti alla mobilitazione. Tra loro la Cgil provinciale, la Confesercenti e la Uil che ha già proclamato lo stato di agitazione degli iscritti. «La solidarietà nei confronti del sindaco della città che fu di Ovidio è piena», si legge in una nota della Uil, «e fa da eco alle grida d'allarme manifestate dalle associazioni ambientalistiche che condividiamo»

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